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Rettili

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Classe di Vertebrati eterotermi, attualmente diffusi con oltre 6500 specie. La disciplina che li studia è detta erpetologia.

Anatomia

fig. 1

Tegumento. La cute è rivestita di scaglie o placche cornee cui spesso si associano, nel derma, ossificazioni varie che possono condurre alla formazione di un vero e proprio esoscheletro, come nei Cheloni, Coccodrilli e alcuni Sauri. In rapporto alla vita terrestre, è avanzato il processo di corneificazione dell’epidermide, il cui strato corneo, come accade nei Sauri e nei Serpenti, si distacca periodicamente con le mute. Le squame o scaglie (fig. 1), formazioni cornee dell’epidermide originate da una papilla dermica, variano molto in forma e dimensioni (scudi o placche, embricati o sovrapposti).

fig. 2
fig. 3A

Scheletro. Caratteristiche dell’endoscheletro dei R. sono: cranio (fig. 2) appiattito e articolato con la colonna vertebrale con un unico condilo, come negli Uccelli; ampiezza delle orbite; sviluppo delle ossa della volta cranica; presenza in molti Sauri di un forame parietale sulla sommità del capo, al di sotto del quale si trova l’organo parietale, a volte assai sviluppato come occhio parietale; mascellari fusi con il neurocranio o relativamente mobili (Serpenti); mandibola connessa al cranio mediante il quadrato, saldato con esso o mobile, come nei Serpenti; denti di varia forma (mancano nei Cheloni) e portati dalle varie ossa: mascellari, mandibola, palatini, pterigoidei, intermascellari, sfenoide, vomere, o soltanto da alcune di esse. Il numero e il tipo di vertebre della colonna vertebrale, di cui le prime due, modificate, formano un atlante e un epistrofeo, variano a seconda dei gruppi: da una trentina nei Cheloni possono raggiungere i 400 nei Serpenti; altrettanto variabile è il numero delle costole, la loro mobilità e la loro saldatura fino a costituire parte di una corazza ossea, come nei Cheloni. Il cinto scapolare, assente o rudimentale nei Serpenti, si complica nei Sauri, forniti di una clavicola (assente nei camaleonti e nei Coccodrilli); il cinto pelvico è assente o rudimentale nei Serpenti, di forma e di dimensioni svariatissime negli altri Rettili. L’estremità degli arti (fig. 3A) è pentadattila: lo scheletro degli arti è assente nei Serpenti e in vari Sauri.

Sistema nervoso. Il cervello presenta (fig. 3B) emisferi assai sviluppati, in genere a superficie liscia e con due lunghi peduncoli olfattori anteriori; organi epifisari fortemente sviluppati; cervelletto di regola piuttosto piccolo.

Occhio. I R. hanno vista acuta nonostante la relativa piccolezza degli occhi, in genere poco mobili; fanno eccezione quelli dei camaleonti che possono muoversi indipendentemente l’uno dall’altro. La palpebra superiore è poco sviluppata o rudimentale, quella inferiore è sviluppata; è presente anche una terza palpebra.

Orecchio. Manca ogni traccia di orecchio esterno; i Serpenti, vari Sauri e Sphaenodon non hanno timpano, presente, invece, nella maggioranza dei Sauri, dei Cheloni e dei Coccodrilli. È presente la sola columella. Nell’orecchio interno si hanno tre canali semicircolari, l’utricolo e il sacculo provvisto di lagena, specialmente sviluppata nei Coccodrilli.

Apparato circolatorio. I R. hanno una circolazione doppia, incompleta, con cuore provvisto di due orecchiette e un solo ventricolo (fig. 3C); questo è diviso incompletamente da un setto longitudinale appena accennato o quasi completo, come nei Coccodrilli: l’arteria polmonare e l’aorta si originano dalla parte destra del ventricolo; dalla parte sinistra si origina la seconda aorta che incrociandosi con la prima dà l’arco aortico destro.

Apparato respiratorio. La respirazione si compie attraverso due polmoni ugualmente sviluppati; nei Serpenti vi è solo il polmone destro, estremamente allungato.

Apparato digerente. L’intestino, di lunghezza variabile, è scarsamente circonvoluto. La lingua può essere saldata in gran parte al pavimento boccale, breve e poco mobile, oppure mobile e biforcuta, protraibile fuori della bocca. La dentatura è estremamente varia: aerodonte, pleurodonte, o con denti disposti in alveoli separati come nei Coccodrilli. I R. posseggono vere ghiandole salivari; quelle di diversi Serpenti sono trasformate per produrre sostanze tossiche.

Apparato urogenitale. Consta dei reni, in genere di notevoli dimensioni e situati molto indietro nella cavità addominale, e degli ureteri, che sboccano separatamente nella cloaca. Nei Sauri e nei Cheloni esiste una vescica urinaria. Nella cloaca sboccano anche i deferenti, separati, mentre gli ovidutti possono anche sboccare insieme. I testicoli sono due come gli ovari, eccezionalmente quello destro (Serpenti) è più sviluppato; nei Sauri e nei Serpenti gli ovari sono disposti asimmetricamente. In genere è presente un organo copulatore che nei Sauri e nei Serpenti è duplice.

Riproduzione. I R. sono ovipari e ovovivipari, a sviluppo diretto; depongono in genere poche uova ricche di tuorlo e protette da involucri: albume e guscio coriaceo. Nelle forme ovovivipare l’embrione si sviluppa nel corpo materno e i neonati nascono avvolti dagli involucri dell’uovo. Le uova, deposte in tane, in buche nel terreno o nella sabbia, in cavità, si sviluppano generalmente in tempo breve.

Dimensioni. Di dimensioni estremamente varie, possono raggiungere lunghezze notevoli: certi Boidi e Pitonidi arrivano fino a 9 m. Dimensioni cospicue raggiungono anche i Coccodrilli e certe tartarughe marine. Alcuni Sauri dell’America Centrale, invece, oltrepassano appena i 4 cm di lunghezza.

Storia naturale

La durata della vita dei R. è generalmente lunga: alcune specie di Coccodrilli e di tartarughe superano anche i 100 anni d’età. I R. hanno colonizzato e si sono adattati ai più diversi ambienti terrestri, compreso l’habitat cavernicolo endogeo e quello dulcacquicolo; diverse specie sono marine e altre frequentano gli ambienti salmastri.

Si spostano per mezzo degli arti, i posteriori più robusti degli anteriori; i Serpenti e alcuni Sauri si muovono reptando con movimenti delle costole e delle placche ventrali corrispondenti e per azione di contrazioni muscolari. Non mancano Sauri capaci di spiccare salti e sostenersi nell’aria grazie alla presenza di membrane tegumentali che funzionano da paracadute.

Presentano un’ampia gamma di colorazioni e complicati disegni criptici o aposematici. Molti Sauri, come per es. i camaleonti, possono mutare il colore della pelle.

In maggioranza predatori, si nutrono di invertebrati, altri R., Uccelli e delle loro uova, Mammiferi; le specie che vivono nell’acqua, di Pesci e Anfibi; non mancano forme erbivore o ad alimentazione mista. È nota la grande dilatabilità della bocca dei Serpenti, resa possibile dalla mobilità dell’osso quadrato e dall’indipendenza dei due rami della mandibola connessi anteriormente da un legamento elastico, che permette l’ingestione di prede anche di notevoli dimensioni. I R. possono rimanere senza danni a digiuno anche per lunghi periodi. Molti vanno periodicamente in letargo; e in seguito avvengono la muta e la riproduzione.

Molti Serpenti possiedono denti veleniferi e possono essere assai pericolosi per l’uomo e per gli animali. Le mascelle, provviste di denti più o meno grandi e robusti e animate da muscoli assai potenti, rappresentano armi di offesa nella maggioranza dei R., mentre la coda muscolosa e potente dei Coccodrilli, la corazza delle tartarughe, le placche e gli aculei di molti Agamidi e Iguanidi sono tutti mezzi di protezione e di difesa considerevoli.

Alcune tartarughe marine e delle specie dei Varanidi, Iguanidi e anche Coccodrilli e Serpenti erano, o ancora sono, utilizzati dall’uomo come alimento. Altri R. sono usati per fabbricare oggetti di vestiario e ornamentali. Molte delle specie che rivestono interesse economico sono oggi criticamente minacciate di estinzione e per questo sono sottoposte a rigide norme di tutela, che ne impediscono o limitano fortemente il commercio.

L’area di maggiore presenza dei R. è specialmente compresa fra i due tropici, dove vivono i R. di maggiori dimensioni. Sia a Nord sia a Sud, allontanandosi dai tropici, il popolamento dei R. diminuisce gradualmente. Il limite estremo verso Nord è segnato, in Europa, dal circolo polare. Il massimo di altitudine al quale sono rinvenuti è oltre 4700 m; in Europa Vipera aspis è stata rinvenuta a 3000 m di altezza sulle Alpi. I Sauri sono le forme più largamente diffuse; seguono i Serpenti, i Cheloni e poi i Coccodrilli; i Rincocefali hanno attualmente una distribuzione limitata (Nuova Zelanda). In alcune grandi isole mancano i Serpenti.

Filogenesi e sistematica

I R. attuali comprendono gli ordini Rincocefali, Coccodrilli, Squamati e Cheloni. I R. sono considerati un taxon parafiletico in quanto esclude gli Uccelli, sebbene i 2 gruppi si siano evoluti da un comune antenato rettiliano. I R. presentano notevoli affinità con gli Uccelli, insieme ai quali sono riuniti in molte classificazioni nel gruppo dei Sauropsidi. I Sauropsidi sono suddivisi nelle sottoclassi Anapsidi e Diapsidi. Gli Anapsidi comprendono il solo ordine attuale dei Cheloni e varie forme fossili (tra cui i Mesosauri). I Diapsidi comprendono le infraclassi Arcosauromorfi e Lepidosauromorfi, a cui vanno aggiunti i gruppi fossili Ittiopterigi (Ittiosauri), Areoscelidi e Sauropterigi. Gli Arcosauromorfi sono rappresentati dai gruppi viventi dei Coccodrilli e degli Uccelli, i Lepidosauromorfi dagli ordini Squamati e Rincocefali.

I diversi gruppi sono distinti in base alla struttura del cranio, e in particolare al numero e alla presenza delle fosse temporali. La struttura cranica diapside, presente oggi negli Arcosauri e nei Lepidosauri, è quella che ha avuto maggior successo evolutivo, in quanto già nel Paleozoico erano presenti le due linee evolutive diapsidi degli Arcosauri e dei Lepidosauri. Quest’ultima comprendeva forme di tipo lacertiliano, di dimensioni per lo più modeste, e con crani leggeri e fortemente cinetici, a differenza di quanto avveniva negli Arcosauri. La condizione diapside ha avuto probabilmente origine in momenti diversi nei due gruppi: da una condizione anapside per quanto riguarda i Lepidosauri e da una sinapside per quanto riguarda invece gli Arcosauri. Dalla distinzione tra Lepidosauri e Arcosauri deriva il polifiletismo dei R., che, secondo alcuni autori, separerebbe nettamente i Coccodrilli (che andrebbero avvicinati agli Uccelli) dagli altri Rettili. Da queste evidenze paleontologiche è scaturita una classificazione dei R. che individua nelle situazioni anapside e parapside del cranio due linee omogenee, che si identificano rispettivamente negli Anapsidi e negli Ittiopterigi. I Sinapsidi, di aspetto rettiliano, che avrebbero dato origine ai primi Mammiferi, erano posizionati in alcune classificazioni superate nei Diapsidi; correntemente sono considerati un gruppo indipendente dai Sauropsidi, evolutosi da un antenato comune, e rappresentano, con i Sauropsidi, le due maggiori linee evolutive degli Amnioti.

R. fossili

La conoscenza di questo gruppo di Vertebrati può essere completa solo attraverso lo studio paleontologico, giacché i R. ebbero in epoche geologiche passate un enorme, eccezionale sviluppo: ben l’85% delle famiglie note fino a oggi comprende famiglie estinte e di queste, sia per le dimensioni gigantesche, sia per l’estrema varietà di adattamenti delle svariate forme, nessun riscontro è possibile con i 4 ordini attualmente viventi.

Tra le più antiche forme di R. fossili, che dimostrano affinità con gli Anfibi Stegocefali da una parte, e con pesci Crossopterigi dall’altra, vanno annoverate quelle rinvenute nel Carbonifero superiore. Con il prosciugarsi di vaste regioni acquitrinose e l’instaurarsi di un clima arido, nel Permiano, i R. andarono incontro a un enorme sviluppo e già in questo periodo esistevano con forme carnivore, erbivore e onnivore. L’apogeo del loro sviluppo fu raggiunto nel Mesozoico, durante il quale i R. si svilupparono evolvendosi in una grande varietà di forme, dominando la vita sulla terra, nell’acqua e nell’aria. Le forme prevalenti, fra i R. terrestri di questo periodo, appartengono al gruppo dei Dinosauri, con i Saurischi e gli Ornitischi. Frequente pure l’adattamento alla vita acquatica, come negli Ittiosauri, e alla vita nell’aria, come negli Pterodattili del Giurassico, o negli Pteranodontidi del Cretaceo.

Nel Terziario inferiore questa enorme diversità di forme decresce fino a scomparire, a causa di cambiamenti climatici e geografici, probabilmente combinati con il catastrofico impatto di un meteorite, e la classe dei R. resta rappresentata dagli ordini esistenti.

Vedi anche
Squamati Grande ordine di Rettili che comprende oltre 5700 specie, dal tegumento provvisto di squame o scudetti; con osso quadrato più o meno mobile nel cranio; apertura cloacale trasversale e organo copulatore bifido spesso provvisto di spine. Sono ovipari, ovovivipari e anche vivipari. Tradizionalmente l’ordine ... Saurischi Ordine di Rettili Diapsidi Arcosauri Dinosauri estinti, caratterizzati da ileo, largo, e ischio, lungo e stretto, rivolti all’indietro, e pube, stretto e lungo, rivolto in avanti. Comprendono i sottordini Teropodi, carnivori, e Sauropodomorfi, erbivori. Il sottordine Sauropodomorfi a sua volta sin divide ... Ornitischi Ordine di Rettili Arcosauri fossili, affini ai Saurischi. Erbivori, bipedi o quadrupedi, presentavano affinità scheletriche con gli Uccelli: il pube con post-pube disposto parallelamente all’ischio; premascellari privi di denti e ricoperti da un becco corneo. Animali giganteschi, come Stegosaurus del ... Cretaceo In geologia, il periodo più lungo dell’era mesozoica, che prende il nome da un calcare bianco, friabile costituito in gran parte da resti di microrganismi marini (Coccoliti, Foraminiferi e Tintinnidi), assai diffuso in Inghilterra (le ‘bianche scogliere di Dover’), in Francia (Bacino di Parigi), in Belgio ...
Indice
  • 1 Anatomia
  • 2 Storia naturale
  • 3 Filogenesi e sistematica
  • 4 R. fossili
Categorie
  • ANATOMIA COMPARATA in Zoologia
  • PALEONTOLOGIA in Zoologia
  • SISTEMATICA E ZOONIMI in Zoologia
Tag
  • APPARATO RESPIRATORIO
  • APPARATO CIRCOLATORIO
  • APPARATO UROGENITALE
  • CANALI SEMICIRCOLARI
  • APPARATO DIGERENTE
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    Enciclopedia Italiana (1936)
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Vocabolario
rèttili
rettili rèttili s. m. pl. [lat. scient. Reptilia, neutro pl., sostantivato, dell’agg. lat. reptĭlis: v. rettile1 e rettile2]. – In zoologia, classe di vertebrati tetrapodi (o secondariamente apodi), amnioti, eterotermi, attualmente diffusi...
rettiliano
rettiliano agg. [der. di rettile2]. – In zoologia, che si riferisce ai rettili, di rettile: uccelli che conservano caratteri rettiliani.
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