tegumento botanica T. dell’ovulo Involucro che avvolge la nocella; può essere semplice o doppio, e in questo secondo caso distinto in primina e secondina. Origina il t. seminale (➔ spermoderma). In alcuni casi, nel processo di formazione del seme può accadere che l’endosperma secondario distrugga uno o entrambi i t. dell’ovulo, lasciando nel seme solo dei residui, come accade nelle Poacee. zoologia Il t. (o sistema o apparato tegumentario) è l’insieme dei tessuti superficiali di rivestimento del corpo degli animali invertebrati e Vertebrati.
Adempie a molteplici funzioni: protegge i liquidi interni del corpo; regola gli scambi di sostanze liquide e gassose fra l’ambiente interno e quello esterno; adempie a funzioni di escrezione, respirazione, sensibilità agli stimoli ambientali, regolazione del calore (negli animali a temperatura costante, quali i Vertebrati omeotermi). In complesso, attraverso il t. l’organismo si mette in relazione con l’ambiente che lo circonda, dal quale risulta separato e protetto.
Negli invertebrati il t. è rappresentato dall’epidermide monostratificata, talora cigliata, spesso provvista di una cuticola esterna anista, e in genere è più o meno intimamente unito alla muscolatura sottostante, con la quale forma un involucro muscolo-cutaneo. La cuticola, se chitinosa, può assumere grande importanza anatomica e fisiologica come nel caso degli Artropodi, in cui può avere l’aspetto e la consistenza di una corazza dura (esoscheletro) che si estende alle appendici e ai vari segmenti del corpo. Tale esoscheletro chitinoso in molti casi è periodicamente rinnovato con le mute: lo stesso avviene nei Nematodi, dove la cuticola è formata da una sostanza cheratinosimile, associata a un fibroide. Nei Molluschi il t. consta da uno strato esterno cuticolare, dell’epidermide e di uno strato connettivo interno; l’epitelio esterno del mantello è la matrice della conchiglia. Negli Echinodermi il t. è costituito da un epitelio epidermico, al disotto del quale si sviluppa un dermascheletro calcareo, di origine mesodermica.
Nell’anfiosso il t. conserva in un certo senso le caratteristiche di quello degli invertebrati in quanto l’epidermide è monostratificata, ed è separata dalla sottostante muscolatura da una membrana basale e da un connettivo gelatinoso che rappresenta il derma.
Nei Vertebrati il t. consta di una parte fondamentale, la pelle o cute, cui si associano svariate strutture e organi che si originano durante il suo sviluppo embrionale; alcuni di questi, in stretta relazione con l’habitat, acquatico o terrestre (squame, penne, peli, scaglie), sono in continuo rinnovamento. La pelle si compone tipicamente dell’epidermide in genere pluristratificata, di origine ectodermica, e del derma o corium, associato a una tela subcutanea, questa di origine mesenchimale. La tela subcutanea raggiunge la sua maggiore compattezza nei Vertebrati omeotermi ed è caratterizzata dalla presenza di grasso.
Tipiche dei pesci le abbondanti ghiandole unicellulari epidermiche e un derma generalmente distinto in tre strati, il secondo dei quali, lo strato lasso o spugnoso, è sede di impianto delle scaglie. Abitualmente nel derma vi sono, più o meno numerose, le cellule cromatofore.
Negli Anfibi diversa è la condizione del t. durante la vita larvale e nell’adulto: soltanto dopo la metamorfosi l’epidermide pluristratificata si distingue in uno strato malpighiano e in uno strato corneo; nel derma hanno sede le numerose ghiandole alveolari semplici, mucose e granulose, tipiche della pelle di questi Vertebrati. Ampi spazi e tasche linfatiche caratterizzano la tela subcutanea del dorso e dei fianchi degli Anuri.
Nel t. dei Rettili si trovano realizzate le condizioni strutturali tipiche della vita terrestre: nella loro pelle, arida, sono assenti ghiandole diffuse, mentre ha grosso sviluppo lo strato protettivo corneo rappresentato dalle squame cornee, cui si associa in genere uno scheletro dermico osseo come nei Coccodrilli e nei Cheloni.
Negli Uccelli il t. è sottile e ricoperto di penne che ne sono caratteristica esclusiva e adempiono a funzioni di rivestimento e per il volo. Come nei Rettili sono assenti ghiandole diffuse, e mancano le papille dermiche che sono invece caratteristiche della pelle dei Mammiferi. In genere il derma è uniformemente compatto e vi abbonda il grasso nella tela subcutanea.
Nei Mammiferi infine il rivestimento del t. è rappresentato dai peli, caratteristici ed esclusivi di questi Vertebrati. Di spessore variabile secondo le specie e secondo la regione del corpo, il t. presenta diffuse ghiandole sebacee e sudoripare. Nella sua faccia interna, l’epidermide è incavata a contenere le papille del derma ricche di vasi e di organi di senso. Il derma, in genere compatto, è costituito da fasci connettivali variamente intrecciati e sovrasta un pannicolo adiposo che è diversamente abbondante e distribuito.
Si chiamano appendici tegumentali varie appendici del t. degli Artropodi, articolate con il t. stesso mediante areole membranose. Si comprendono sotto tale denominazione diverse formazioni: peli e setole, squame, speroni ecc.; alcune sono connesse con strutture ghiandolari (peli ghiandolari), altre con cellule nervose (peli sensitivi, tattili ecc.). Nei Vertebrati possono essere considerate appendici tegumentali le scaglie, le squame, le penne e i peli e i loro derivati.