Depressione, più o meno rotondeggiante od ovale, della superficie corporea o di un organo interno, oppure spazio concavo costituito da due o più organi vicini, o, infine, spazio occupato da un organo. Sulla superficie esterna del corpo esistono diverse fosse, più o meno accentuate a seconda della costituzione individuale, della quantità del tessuto adiposo sottocutaneo, dello sviluppo muscolare ecc. Tra le più cospicue sono la fossa sopraclaveare e la fossa sottoclaveare situate bilateralmente, la prima alla base del collo, dietro la clavicola, la seconda più lateralmente, sotto la clavicola, formata dalle superfici declivi dei muscoli deltoide e grande pettorale. Numerose ossa presentano fosse, talora cospicue, come quelle esistenti sulle superfici esterna e interna dell’osso iliaco del bacino (fosse iliache esterne e interne) e sulle facce delle scapole (fossa prespinosa e sottoscapolare nella faccia anteriore; fossa sopra- e sottospinosa su quella posteriore). La base del cranio si presenta internamente attraversata in senso trasversale da rilievi ossei che la dividono in tre fosse craniche, distinte in anteriore, media e posteriore, le quali accolgono rispettivamente la parte inferiore dei lobi frontale e temporale del cervello e il cervelletto.
È la depressione esistente sulla parete mediale dell’atrio destro del cuore (vestigio del forame di Botallo, che durante la vita intrauterina fa comunicare i due atri del cuore).
Area più o meno vasta di sprofondamento, presente in zone sia continentali sia oceaniche, limitata su entrambi i lati da faglie distensive e blocchi rialzati. Le aree caratterizzate da fosse tettoniche vengono anche chiamate zone di rift e presentano un regime tettonico distensivo. La formazione delle fosse in ambiente continentale è legata alla presenza di temperature più alte del normale alla base della litosfera che produrrebbero un sollevamento, per diminuzione di densità, di tutta l’area continentale sovrastante. Il processo di distensione non potrebbe comunque avvenire se al sollevamento non fosse accoppiato un processo di assottigliamento della litosfera che, stirandosi, permette il collasso delle parti centrali della fossa, con la formazione di estese fratturazioni (faglie) delle zone laterali (fig. 1). Tipiche fosse tettoniche su aree continentali sono: nell’Africa orientale, quelle che si estendono per oltre 3000 km dall’Oceano Indiano al Mar Rosso (Rift Valley), ampie dai 40 ai 60 km, profonde anche 1000-2000 m, in gran parte occupate da laghi (fig. 2); in Europa, la Fossa del Reno nel tratto del fiume tra Basilea e Magonza. In ambiente oceanico, le foss tettoniche costituiscono la zona di cresta delle dorsali medio-oceaniche; hanno larghezza dai 20 ai 40 km e profondità fino a 2 km; sono sede di terremoti poco profondi.
Le fosse oceaniche costituiscono invece degli affossamenti, larghi tra i 50 e i 100 km e profondi più di 6000 m, che bordano i margini dell’Oceano Pacifico. Rappresentano, nell’ambito della teoria della tettonica a zolle, la zona in cui si verifica la subduzione della zolla oceanica e dove vengono impilati tettonicamente una gran quantità di depositi pelagici oceanici, terrigeni e piroclastici, provenienti sia dall’arco vulcanico sia dal margine continentale (prisma di accrescimento). La fossa più profonda è quella delle Marianne (Pacifico occidentale), che raggiunge 11.022 m sotto il livello marino.
(o fossa biologica o fossa a depurazione biologica). Nelle costruzioni edili, vasca, per lo più sotterranea, facente parte dei sistemi di eliminazione delle materie luride nei centri abitati privi di fognature. Il tipo più elementare di fossa settica consta di una o più camere chiuse in cui avviene la sedimentazione delle sostanze sospese e la digestione anaerobica dei fanghi sedimentati, senza un effettivo trattamento biologico della fase liquida. Si ha una depurazione maggiore qualora nelle fosse settiche avvenga anche una parziale biodegradazione aerobica delle sostanze inquinanti disciolte, ottenuta per es. facendo percolare il liquido, dopo la sedimentazione, attraverso un letto poroso (di solito costituito da sabbia e pietrisco) aerato energicamente. Il residuo solido che si raccoglie sul fondo delle camere di sedimentazione viene periodicamente allontanato, i gas prodotti dalla digestione anaerobica sono eliminati attraverso tubi esalatori, mentre il liquido che lascia la fossa settica viene generalmente disperso nel terreno. Le fosse settiche cui immettono latrine, scarichi di acquai o condotte di scarico, sono generalmente sotterranee e si trovano in prossimità di costruzioni isolate. Sono normalmente usate anche fosse settiche prefabbricate in cemento armato.
Nelle fogne, lo stesso che pozzo chiarificatore (➔ pozzo).