In informatica, informazione elementare codificabile o codificata.
La rappresentazione di un’informazione può essere realizzata da d. analogici e da d. digitali. I d. analogici sono grandezze fisiche che assumono valori in un insieme continuo, in modo tale che la rappresentazione mantenga una relazione ‘esatta’ con l’informazione originale, mentre i d. digitali sono grandezze fisiche che assumono valori in un insieme discreto. I segnali elettrici che rappresentano la voce originale di una conversazione su una linea telefonica sono un esempio di d. analogici, mentre i numeri di telefono sono un esempio di d. digitali che rappresentano l’identità dell’abbonato.
La descrizione dei d. e delle relazioni tra di essi deve avvenire tenendo conto di due aspetti distinti: il contenuto di informazione rappresentato dai d. e il supporto fisico per mezzo del quale i d. vengono registrati. Si realizza una descrizione logica dei d. quando, privilegiando il primo aspetto, si mettono in evidenza le relazioni logiche o la struttura logica dei dati; si ottiene invece una descrizione fisica dei d. quando, privilegiando il secondo aspetto, si mettono in evidenza le relazioni fisiche o la struttura fisica del supporto che registra i d. stessi.
L’organizzazione, sia logica sia fisica, dei d. può essere descritta mediante una classificazione gerarchica, in ordine di complessità crescente:
a) data item o data entry, rappresentazione della più elementare quantità di informazione, riguardo a un singolo soggetto, non ulteriormente scindibile, usualmente registrata in un byte o in una parola;
b) data aggregate, rappresentazione di una collezione di informazioni, significative solo nel loro complesso (per es., il domicilio è un aggregato degli elementi: nome della via, numero civico, città, che singolarmente perderebbero di significatività);
c) data record o semplicemente record, rappresentazione di più informazioni, anche fra loro eterogenee, ma tutte riguardanti uno stesso soggetto; gruppo di parole o byte consecutivi che registrano questa rappresentazione;
d) data set, collezione di record, omogenei nelle informazioni che contengono, ma riferite a soggetti diversi o allo stesso soggetto in tempi diversi;
e) data file o semplicemente file, collezione di data set. In ciascun livello dell’organizzazione gerarchica i d. possono essere strutturati, cioè possono essere raggruppati, fisicamente e/o logicamente, in entità composte, costruite in maniera regolare e caratteristica a partire dalle loro componenti.
Queste strutture vengono completamente specificate individuando:
a) un insieme di elementi di d. primitivi ( atomi);
b) un insieme di operatori di inserimento e cancellazione che permettono la costruzione di composti e la rimozione di componenti;
c) un insieme di selettori che permettono l’accesso a un predefinito componente. Le strutture maggiormente diffuse sono le seguenti: il vettore (array), la lista lineare, la lista doppio-linkata, la lista circolare, lo stack, la coda e l’albero.
Banca d. Insieme organizzato di d. (detto anche base di d. o database), condiviso e persistente gestito da un DBMS (banca dati).
Buffer di d. Dispositivo (detto anche data buffer) per la temporanea memorizzazione dei d., che permette la sincronizzazione tra le varie componenti di un calcolatore o tra le varie fasi di una elaborazione (buffer).
Canale d. Dispositivo bidirezionale (ingl. data channel) dotato di memoria e capacità elaborativa autonoma, che permette lo scambio di d. tra la memoria centrale e la periferia di un calcolatore, contemporaneamente all’esecuzione di un programma. Compressione d. Serie di tecniche (ingl. data compaction) che, mediante la rimozione delle ridondanze, la scelta di opportuni codici, la parametrizzazione di funzioni ecc., permette di trasformare una massa di dati grezzi (raw data), come raccolti dagli strumenti, in un insieme di d. intelligibili, semplificati e ordinati, senza perdita di informazioni, per ridurre i costi di immagazzinamento, trasmissione ed elaborazione delle informazioni (compressione).
Conversione d. Procedimento (detto anche data conversion, data formatting) attraverso il quale le informazioni necessarie a una elaborazione vengono codificate e registrate sotto forma di dati (convertitore).
Data access arrangement (DAA) Strumentazione per la trasmissione di d. che permette di collegare unità periferiche a una rete di comunicazione comune.
Data administration system (DAS) In una base d., sistema che provvede alla definizione dei d. (significato di ogni d. e tipi di relazioni esistenti tra i d.) e delle procedure per garantire sicurezza e integrità dei d. (responsabilità nell’aggiornamento, duplicazioni, restrizioni nell’accesso, eventuali procedure crittografiche).
Data base access method (DBAM) In una base d., collezione di programmi che accedono alla base dati.
Data base command language (DBCL) In una base d., linguaggio di interfaccia con la base dati.
Data base description language (DBDL) In una base d., linguaggio di descrizione della base d.; costituisce l’interfaccia tra amministrazione dei d. e sistema di gestione.
Data base management system (DBMS) In una base d., sistema che esegue, coordina e controlla le operazioni di accesso alla base d. da parte dei programmi utente sulla base delle specifiche dettate dal DAS.
Data center Servizio centralizzato in cui i d. sono elaborati e convertiti in un formato prestabilito per la produzione di rapporti o altri tipi di presentazione di informazioni aziendali.
Data circuit Circuito d., in cui due canali trasmissivi sono accoppiati per realizzare una trasmissione nei due versi tra due punti.
Data communication Trasmissione e ricezione dei d.; spesso vengono incluse le operazioni di codifica, decodifica e validazione.
Data entry Oltre al significato già visto di informazione elementare, la locuzione indica l’operazione di immissione di d., opportunamente compressi e preparati, in un sistema informativo, in special modo quando questa fase sia rilevante a causa del notevole volume dei d.; anche il dispositivo elettronico che permette di realizzare l’immissione stessa.
Data integrity Misura di prestazione di un sistema di gestione d. basata sulla percentuale di errori non rilevati. Il termine integrity si riferisce: alla conservazione di d. o programmi nella forma desiderata, alla capacità di un sistema di evitare errori o di effettuare automaticamente un backup in presenza di segnali di errore ripristinando i d. o i programmi corretti.
Data link Linee di comunicazione, con relativi modem e controllo della trasmissione, usate per trasmettere informazioni fra due o più stazioni.
Data logging Registrazione di d. relativi a un evento, nella sequenza temporale in cui vengono prodotti (il corrispondente apparato data logger).
Data manipulation language (DML) Interfaccia tra un programma applicativo e il DBMS. Tale linguaggio di manipolazione d. è in genere inserito in un linguaggio ospite.
Data mining insieme di tecniche che permettono di estrarre in modo automatico informazioni e conoscenze a partire dai dati contenuti all’interno di banche dati. Queste tecniche si basano su metodi statistico-matematici, grazie ai quali è possibile realizzare algoritmi in grado di riconoscere in grandi quantità di dati ‘strutture-tipo’ dalle quali inferire informazioni significative.
Data protection Protezione dei d. da interventi, volontari o involontari, non desiderati, che potrebbero portare a modifiche o distruzione dei d. o anche solo alla loro lettura da parte di persone non autorizzate.
Data sharing Possibilità di più utenti o calcolatori remoti di accedere ai d. disponibili presso uno o più elaboratori.
Data sink Ogni apparato in grado di ricevere d. da un sistema di trasmissione.
Data storage Conservazione di d. in un formato direttamente utilizzabile da un elaboratore.
Data terminal equipment (DTE) Apparato in grado di ricevere e trasmettere d., collegato al Data Communication Equipment (DCE) attraverso un modem (considerato in genere parte del DCE).
Data warehouse Insieme di d. integrati, raccolti nel corso del tempo, organizzati con criteri di omogeneità rispetto all’ambito di riferimento e strutturati in modo da facilitarne la lettura a coloro che, sulla base di quanto contenuto nei dati stessi, devono essere in grado di comprenderne il significato ed eventualmente prendere decisioni in quell’ambito.
Elaborazione d. Qualunque procedimento (ingl. data processing, DP) che produce risultati specifici a partire da informazioni determinate (➔ calcolatore).
Flusso dei d. La locuzione indica l’evoluzione logica dei dati (data flow), nelle loro successive trasformazioni fino alla soluzione di uno specifico problema, oppure l’insieme dei circuiti (data path) che permette il trasferimento dei d. tra le componenti di un sistema di elaborazione; è talvolta sinonimo di data file.
Master data Insieme dei d., modificati raramente, che fornisce informazioni essenziali alle procedure di elaborazione: per es., i d. che forniscono la descrizione e gli indirizzi su disco dei file necessari a una determinata elaborazione.
Polarizzazione dei d. Tecnica (ingl. biased data) di ordinamento della memorizzazione dei record in un file che, tenendo conto della frequenza con cui viene fatto riferimento a ciascun record, permette di minimizzare il tempo medio di accesso. Anche, tecnica per la rappresentazione di valori numerici negativi, mediante soli numeri positivi, ottenuti aggiungendo una costante (offset) al valore da rappresentare.
Preparazione dei d. Sinonimo di conversione di dati (ingl. data preparation), soprattutto quando il procedimento sia solo scarsamente automatizzato.
Raccolta d. Fase dell’elaborazione (ingl. data collection o data gathering) durante la quale d. originati da una varietà di sorgenti, anche distanti fra loro, sono convogliati a un centro di elaborazione. Riduzione dei d. Sinonimo di compressione dati (ingl. data reduction).
Sistema di acquisizione d. Insieme di apparecchiature, controllate da un calcolatore elettronico, in grado di effettuare automaticamente misure di grandezze fisiche, in forma analogica e/o digitale, e di registrare i d. relativi in una forma conveniente a una successiva elaborazione (ingl. data acquisition system).
Sistema di gestione d. Insieme di programmi, a corredo di un centro di calcolo, che permette a una varietà di utenti di accedere alle informazioni registrate in un archivio (data base) in maniera sistematica e indipendente dalla organizzazione fisica dei dati (ingl. data management system).
Trasmissione d. Metodologie e tecniche per l’invio a distanza di informazioni, generalmente rappresentate a questo scopo mediante d. analogici. Comprende la comunicazione tra calcolatori remoti, la comunicazione tra calcolatore e periferia, la telemetria, la telegrafia e la trasmissione di facsimili; non riguarda le trasmissioni televisive e radiofoniche.
Trattamento dei d. Sinonimo di elaborazione d. (ingl. data handling), con uso più specifico quando i risultati siano a loro volta utilizzati come ingressi per ulteriori elaborazioni.
Validazione dei d. Fase di un’elaborazione che consiste nel controllo della correttezza dei d., ovvero nella verifica che essi siano rispondenti a predefiniti requisiti formali (ingl. data validation).