Alcol alifatico primario, C2H5OH, detto anche etanolo, o spirito di vino, o metilcarbinolo.
Si presenta come un liquido limpido, volatile, incolore, di odore etereo, di sapore pungente, miscibile con acqua e con diversi solventi organici. Bolle a 78,5 °C, solidifica a −114,1 °C, e ha densità (a 20 °C) pari a 0,7893 g/cm3. Con l’acqua forma una miscela azeotropica che contiene il 95,6% di alcol in peso e che bolle alla temperatura di 78,17 °C; brucia con fiamma azzurra; con l’aria forma miscele esplosive quando vi è contenuto in quantità comprese tra il 3,7% e il 13,7%.
Industrialmente si ottiene nei processi di fermentazione alcolica di soluzioni zuccherine o per via sintetica. Come materie prime per la preparazione di soluzioni zuccherine si possono impiegare materiali contenenti zuccheri fermentescibili o materiali contenenti sostanze capaci di fornire, mediante processi idrolitici, una soluzione di zuccheri fermentescibili. Al primo gruppo appartengono le barbabietole, la canna da zucchero, vari tipi di frutta dolce ecc.; al secondo le materie amidacee, come patate, cereali, e i materiali cellulosici, cioè legno e residui delle lavorazioni agricole.
Per via sintetica l’alcol e. viene prodotto a partire da etilene, da acetilene e da miscele di ossido di carbonio e idrogeno. La sintesi da etilene è particolarmente impiegata e consiste essenzialmente di due fasi, l’assorbimento dell’etilene in acido solforico al 97-98% con formazione di acido etilsolforico e di dietilsolfato,
e la successiva idrolisi ad alcol etilico e acido solforico,
La trasformazione di etilene in alcol e. può anche avvenire direttamente, secondo la reazione C2H4+H2O → C2H5OH, in presenza di catalizzatori. Il processo di produzione di alcol, anche in grandi quantitativi, a partire da acetilene consiste nell’addizionare una molecola di acqua all’acetilene in presenza di sali di mercurio; si ottiene così aldeide acetica, che per riduzione catalitica con idrogeno si trasforma in alcol. La preparazione di alcol da miscele di CO e H2 può essere considerata come una variante del processo Fischer-Tropsch. La miscela CO e H2, secondo le condizioni di temperatura e di pressione e il tipo di catalizzatore, può dare origine a una grande varietà di composti: benzine, alcoli, chetoni, acidi carbossilici.
Nella maggior parte dei paesi l’alcol e. di sintesi viene utilizzato per scopi industriali (solvente, farmaceutici per uso esterno, intermedio ecc.), mentre quello di fermentazione per gli altri consumi (bevande, aceto, farmaceutici, profumi, cosmetici ecc.). In passato l’alcol e. è stato utilizzato come materia prima per la preparazione di molti prodotti chimici (butadiene, acido acetico, etilene, acetaldeide, butanolo ecc.); in questo impiego l’alcol e. è stato poi sostituito da altri derivati dell’industria petrolchimica, tranne che in alcuni paesi con larga disponibilità di alcol e. da carboidrati. La crisi petrolifera ha portato in molti paesi a riprendere in considerazione un’intensificazione della produzione di alcol e. da usare sia come carburante (in miscela con benzina), sia come fonte di prodotti chimici (per es., etilene, ottenuto da alcol e. in reattori a letto fluido utilizzando allumina attivata quale catalizzatore). Per qualche impiego (per es., per talune sintesi chimiche) è necessario utilizzare alcol assoluto, cioè completamente anidro, ottenuto dall’alcol diluito generalmente per distillazione azeotropica, usando un liquido trascinatore (benzene) che è immiscibile con l’acqua, ma completamente miscibile con l’alcol.
L’alcol e. viene facilmente assorbito attraverso la parete del tubo digerente; allo stato di vapore è assorbito anche nei polmoni. Per dosare, con metodo enzimatico, la concentrazione di alcol nell’aria espirata e desumere, indirettamente, il valore dell’alcolemia si utilizza un particolare tipo di apparecchio, l’etilometro. Nello stomaco l’alcol e. stimola la secrezione dell’acido cloridrico e i movimenti della parete muscolare. Viene completamente ossidato nell’organismo, tuttavia non fornisce energia per il lavoro muscolare; esso è largamente usato in medicina e in chirurgia come antisettico e per preparare numerose tinture, lozioni e pozioni.