tromba musica Strumento a fiato, d’ottone, a bocchino, in uso con forme diverse fin dall’antichità più remota per segnali e quindi, a partire dal Rinascimento, come strumento musicale artistico. I perfezionamenti tecnici apportati nel Seicento permisero di inserire questo strumento in organici orchestrali più ampi, incentivandone l’utilizzo. La t. assunse la sua forma definitiva nell’Ottocento, quando venne inventato il sistema di valvole e pistoni che permette di eseguire tutte le note della scala cromatica. Lo strumento moderno, che può avere un’estensione di più di due ottave e mezza, è munito di tre pistoni, con tubo per tre quarti cilindrico e per un quarto conico terminante in un padiglione; i tipi di più largo impiego sono le trombe in si bemolle (v. fig.) e in do (trombe medie, quelle più frequentemente usate), quelle acute in re, mi bemolle e fa, quelle gravi in mi bemolle e fa. T. marina Antico strumento ad arco, fornito di una o più corde di budello poggianti su un ponticello e tese su un lungo manico; aveva un suono piuttosto forte ed era adoperata a volte per segnali. Apparve ancora nel 18° sec., in un concerto di A. Vivaldi. anatomia Lo stesso che salpinge o tuba (➔); per la t. di Eustachio ➔ Eustachio, Bartolomeo. meteorologia T. marina Fenomeno atmosferico che si verifica al di sopra della superficie marina: consiste in un vortice ad asse verticale che si eleva per una certa altezza nell’aria e si sposta mantenendosi sempre verticale; il vortice aspira acqua dal mare e la solleva ad altezze variabili assumendo in questo moto di aspirazione un tipico aspetto a forma di proboscide (o t.); il diametro del vortice può variare da 30 a 1000 m; le t. marine hanno senso di rotazione prevalentemente antiorario nell’emisfero nord e prevalentemente orario nell’emisfero sud. T. d’aria (o t. terrestre) Movimento turbinoso, a vortice, dell’aria sulla terraferma; è originata da uno stato di sovrariscaldamento della superficie terrestre che determina il formarsi di una colonna di aria calda ascendente, rotante vorticosamente attorno a un asse verticale; l’ampiezza del vortice varia da pochi metri a un centinaio. Le t. terrestri non hanno l’ampiezza di quelle marine e hanno minor durata e minor violenza; si estinguono rapidamente se passano su suolo freddo o sull’acqua.
Le t. d’aria relativamente poco imponenti sono anche dette mulinelli d’aria. tecnica In acustica, organo di accoppiamento tra un generatore acustico e l’aria ambiente, costituito schematicamente da un tubo, generalmente metallico, variamente conformato e il cui scopo è di rinforzare e dirigere i suoni prodotti dal generatore; tipico fu l’uso che se ne fece in passato per rinforzare i suoni emessi dal diaframma dei fonografi meccanici (grammofoni a t.); è ancora usato negli altoparlanti a t., di notevoli dimensioni, che servono a sonorizzare grandi ambienti. Perché il rendimento sia apprezzabile, anche alle basse frequenze, occorre che la lunghezza della t. sia la più grande possibile: per mantenere l’ingombro entro limiti ragionevoli, si ricorre assai spesso all’artificio di ripiegare la t. su sé stessa. Più t. possono essere connesse insieme per ottenere desiderate caratteristiche di direttività.