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dadaismo

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Movimento artistico e letterario d’avanguardia sorto a Zurigo nel 1916 e che ebbe sedi importanti a New York, a Berlino e a Parigi, dove si sciolse nel 1922. Il nome deriva dalla voce onomatopeica ‘dada’ del linguaggio infantile (propr. «cavallo»), trovata da T. Tzara aprendo a caso un dizionario francese.

Le prime manifestazioni del d. si svolsero a Zurigo, dove nel 1916 H. Ball diede vita al ‘Cabaret Voltaire’, coadiuvato da E. Hennings, R. Huelsenbeck, T. Tzara, M. Janco, H. Arp e H. Richter. Riprendendo la tradizione delle serate futuriste, si organizzavano spettacoli di poesia simultanea e di musica bruitistica, mostre, conferenze. Nel 1918 a Berlino il Club Dada ebbe forti inclinazioni rivoluzionarie, con R. Huelsenbeck, R. Hausmann, J. Baader, J. Heartfield e G. Grosz. Nel 1920 il d. fu a Colonia, con M. Ernst, J. Baargeld e H. Arp, a Hannover con K. Schwitters. A Parigi (1919-22) si svolse la fase di più attiva presenza internazionale del movimento, con la partecipazione di L. Aragon, A. Breton, P. Soupault, F. Picabia, P. Éluard, E. Satie, Man Ray e altri. A New York  A. Stieglitz promosse l’incontro tra artisti come M. Duchamp, F. Picabia, Man Ray, A. Cravan e E. Varèse. Scarse le adesioni al movimento negli altri paesi: Th. Van Doesburg in Olanda, E. Prampolini e J. Evola in Italia vi si avvicinarono temporaneamente.

Ricchissima è la produzione di manifesti, fogli e riviste: i bollettini Dada curati da Tzara, le riviste di Picabia 391 e Cannibale, numerosi fogli rivoluzionari in Germania, The Blind Man, Rongwrong e New York Dada a New York. Carattere dominante del movimento è la rottura di ogni schema razionale, di ogni rassicurante certezza, di valori stabili e costituiti, che formano la mentalità dei benpensanti e definiscono le aspettative del pubblico borghese. Coerentemente con questa forte carica anarchica e sovvertitrice, i dadaisti, più che elaborare un nuovo sistema di valori e quindi una nuova normativa estetica, si concentrano nella demolizione di ogni sistema possibile, e si ribellano in particolare contro il sistema dell’arte. Pur utilizzando l’esperienza delle avanguardie cubista, futurista, espressionista e astrattista, se ne distanziano poi sia per la deliberata avversione a ogni programma sia perché più radicalmente mirano all’annientamento di ogni ‘aura’ poetica, in un estremo tentativo di ricomporre la frattura tra arte e vita. Il gesto, dunque, e conseguentemente lo scandalo sembrano essere i cardini di una coerente poetica dadaista; l’impossibilità di definire in positivo le linee di una ricerca, capace di andare oltre il momento della pura negazione, portò al suo progressivo esaurimento: i protagonisti sceglieranno il silenzio o confluiranno in altre esperienze d’avanguardia. Nel d. sono presenti molti dei motivi ripresi dalle successive avanguardie: il rifiuto della mercificazione dell’arte, la riflessione sui nessi arte-vita e arte-rivoluzione, la ricerca di forme espressive derivanti dalla fusione di più linguaggi artistici, l’esaltazione del caso nel processo creativo, l’interesse per la follia e per l’inconscio, la componente ludica e paradossale nell’attività dell’artista. Ma il merito maggiore del d. sta forse nell’aver promosso, in virtù della sua ostinata asistematicità, la più ampia sperimentazione in tutti i campi della produzione estetica, compresi il cinema, la danza e la fotografia.

Le tecniche del collage, del frottage e dell’assemblage, il fotomontaggio, i rayographs di Man Ray, i ready-mades di Duchamp e le macchine di Picabia, la poesia tipografica, visiva e sonora, la musica dei rumori, e molte altre innovazioni tecniche ed espressive, anche se in gran parte riprese dalle precedenti ricerche futuriste, costituiscono un patrimonio a cui hanno attinto artisti delle più diverse tendenze. Il d. pose le premesse non solo del surrealismo, che più direttamente ne raccolse l’eredità, ma anche di molte forme espressive e movimenti, che si svilupparono dopo la Seconda guerra mondiale: happening, environment, la musica di J. Cage, il gruppo Fluxus, il Living Theatre, certe tendenze concettuali, il neo-dada ecc.

Vedi anche
surrealismo Movimento di avanguardia nato in Francia nei primi anni 1920, che ebbe vasta diffusione internazionale nel periodo tra le due guerre mondiali, estendendo la sua influenza dal campo letterario a quello artistico, al teatro, al cinema. 1. Le origini Negli anni drammatici seguiti alla conclusione del ... cubismo Corrente pittorica il cui linguaggio fu elaborato, tra il 1907 e il 1914, da P. Picasso e G. Braque. All’iniziale, simbiotico sodalizio dei due artisti si unirono, con significativi contributi, A. Derain, J. Metzinger, J. Gris, A.-L. Gleizes, F. Léger, R. Delaunay e altri. Il cubismo ebbe tra i suoi ... Marcel Duchamp Duchamp ‹düšã´›, Marcel. - Pittore francese (Blainville, Rouen, 1887 - Neuilly-sur-Seine 1968), fratello di J. Villon e di R. Duchamp-Villon. Tra i maggiori artisti del Novecento europeo, influenzò l'arte d'avanguardia e anticipò molti movimenti artistici del secondo dopoguerra. È autore di opere provocatorie, ... Tristan Tzara Tzara ‹tsarà›, Tristan. - Pseudonimo del poeta francese di origine romena Samuel Rosenstock (Moinesti 1896 - Parigi 1963). Esordì giovanissimo con versi in lingua romena ispirati al simbolismo, quindi si trasferì a Zurigo dove, al Cabaret Voltaire, fondò nel 1916 il dadaismo, che illustrò con il dramma ...
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Altri risultati per dadaismo
  • dadaismo
    Enciclopedia dei ragazzi (2005)
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  • DADAISMO
    Enciclopedia del Cinema (2003)
    Dadaismo Gianni Rondolino Rapporti con il cinema: il cinema dadaista Come scrisse nel 1948 Tristan Tzara in Le surréalisme et l'après-guerre, "Dada nacque da un'esigenza morale, da una volontà implacabile di attingere un assoluto morale, dal sentimento profondo che l'uomo, al centro di tutte le creazioni ...
  • Dada
    Enciclopedia del Novecento (1977)
    Maurizio Fagiolo dell'Arco di Maurizio Fagiolo dell'Arco Dada SOMMARIO: 1. Introduzione. 2. Le origini e l'espansione: a) i centri dada; b) tra il futurismo e il surrealismo. □ 3. I protagonisti: a) Ball e Tzara; b) Duchamp, Picabia, Man Ray; c) Arp, Richter, Schwitters, Ernst. 4. Idee e ideologia: ...
  • DADAISMO
    Enciclopedia Italiana (1931)
    Movimento artistico-letterario iniziato a Zurigo nel 1916 da Tristan Tzara e affermatosi poi nel dopoguerra specialmente in Germania e in Francia. Nel bisillabo "dada" i fondatori vollero riconoscere la prima parola articolata dai bambini, e l'assunsero come segnacolo. In Germania il movimento fu rappresentato ...
Vocabolario
dadaismo
dadaismo s. m. [dal fr. dadaïsme, der. di dada (v.)]. – Movimento artistico e letterario, sorto a Zurigo nel 1916 e affermatosi in Germania e in Francia dopo la prima guerra mondiale, che metteva in discussione i fondamenti tradizionali...
dadaista
dadaista agg. e s. m. e f. [dal fr. dadaïste] (pl. m. -i). – Che si riferisce al dadaismo: arte, pittura d.; esponente, seguace del dadaismo.
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