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tinta

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tinta Nell’edilizia, la materia colorante già composta, incorporata nell’agglutinante e pronta per l’uso. Poiché i costituenti degli intonaci possono reagire con le sostanze coloranti provocandone l’alterazione, non tutte le t. si adattano a ogni tipo di intonaco. Le t. adoperate più comunemente si possono dividere, a seconda degli ingredienti che le compongono, in diverse categorie: t. a calce, costituite da latte di calce diluito, al quale è mescolata una terra colorante, e in cui l’indurimento avviene per la carbonatazione dell’idrato calcico, come per le malte aeree; t. a colla, costituite da una soluzione di colla (gelatina animale, colla d’amido) che contiene in sospensione il cosiddetto gessetto o bianco di Meudon e il colore; t. ai silicati, nelle quali le sostanze coloranti sono diluite in una soluzione di silicati alcalini (vetro solubile), che con l’essiccazione e reagendo con altre sostanze contenute nella t. s’insolubilizzano e induriscono in modo notevole; t. a fresco, che, ripetendo la nota tecnica pittorica, vengono applicate sull’intonaco di calce fresco in modo da indurire assieme a esso (sono adoperate nell’edilizia solo in casi speciali e per scopi decorativi, come fasce, riquadri, cornici); t. sintetiche (o lavabili), pitture in emulsione, diluibili con acqua, applicabili su qualsiasi tipo di intonaco, asciutto o umido, interno e anche esterno.

È ormai entrata nell’uso corrente la scelta del colore delle t. mediante sistemi fotometrici computerizzati: i tintometri sono apparecchiature che, grazie a una serie di serbatoi contenenti dei colori base e un sistema di selezione automatico e computerizzato, permettono di dosarne alcuni e ottenere un colore prestabilito sulla base di un campionario che può raggiungere diverse migliaia di tinte. Questi sistemi sono molto utili specialmente per la ripresa di vecchie tinteggiature ammalorate o per la scelta di colori da accompagnare ad altri esistenti (oltre che nel campo edilizio questi sistemi sono in uso in molti altri campi, per es., nell’industria tessile, in quella automobilistica ecc.).

Vedi anche
colore Sensazione fisiologica che si prova sotto l’effetto di luci di diversa composizione spettrale ( colore soggettivo) e la luce stessa ( colore oggettivo), costituita da radiazioni elettromagnetiche di determinate lunghezze d’onda. fisica Le radiazioni elettromagnetiche, la cui lunghezza d’onda λ è compresa ... grigio fisica Nell’uso comune, colore che dà all’occhio sensazioni intermedie fra il bianco e il nero, più o meno accentuate. In termini più precisi, è il colore di un corpo trasparente od opaco dotato di un potere assorbente minore dell’unità e non selettivo, di modo che la luce che attraversa il corpo, o ... pigmento Sostanza in grado di conferire colore al suo supporto. biologia I pigmento biologici sono un gruppo di sostanze chimiche presenti nelle cellule sotto forma di granuli, gocce o cristalli, che conferiscono ai tessuti degli animali e delle piante le varie colorazioni acquisite in seguito a fenomeni adattivi ... tintura farmaceutica Preparato liquido ottenuto per azione di solventi su sostanze vegetali essiccate (droghe), in forma facilmente assimilabile dall’organismo; le tintura di droghe animali, già assai rare un tempo, sono oggi praticamente in disuso. Il rapporto tintura/droga è 5:1 a esclusione delle piante ...
Categorie
  • EDILIZIA in Ingegneria
Tag
  • GELATINA ANIMALE
  • LATTE DI CALCE
  • FOTOMETRICI
  • EMULSIONE
  • SILICATI
Vocabolario
tinta
tinta s. f. [der. di tingere, part. pass. tinto]. – 1. a. Il colore che si dà a un oggetto tingendolo, o che un oggetto assume o ha assunto nella tintura: la t. di un filato, di un tessuto o di una stoffa; un tipo di lana, di pullover,...
tinto
tinto agg. [part. pass. di tingere; lat. tĭnctus, part. pass. di tĭngĕre]. – 1. Con i sign. proprî del verbo: a. Sottoposto a tintura, portato a un colore diverso dall’originario: stoffa t.; vestito t. (o ritinto); capelli t.; labbra t.,...
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