irritabilità In biologia, disposizione a reagire a stimoli esterni con forte intensità. Fu il fisiologo svizzero A. von Haller, nel 18° sec., a precisare il concetto già intuito da F. Glisson (17° sec.) dell’i. come proprietà vitale insita nella fibra muscolare e in molti visceri (cuore, intestino) e differente da proprietà puramente meccaniche, come l’elasticità.
L’i. o eccitabilità del protoplasma è la capacità di questo di percepire gli stimoli, esterni o interni, e di reagire con modalità diverse nei differenti tessuti od organi. Fra le più evidenti funzioni capaci di dimostrare l’i. del protoplasma vi sono quelle di movimento (tattismi, tropismi, nastie); ma i processi di sviluppo, di ricambio, d’accrescimento ecc. sono riconducibili a reazioni del protoplasma a stimoli diversi. Importanti sono anche gli stimoli interni, come gli stimoli nervosi, gli ormoni ecc., che sono i veri determinanti di talune funzioni.
In botanica, filamenti staminali irritabili sono detti i filamenti che a un leggero contatto eseguono movimenti, dovuti al cambiamento dello stato di turgore delle cellule. Sono presenti, per es., nel crespino: se toccati alla loro base, s’incurvano di scatto verso il centro del fiore.