Rilevazione, enumerazione e descrizione, capo per capo, di oggetti, documenti e beni, esistenti in un momento determinato in un dato luogo. Anche, l’atto, il registro, il libro in cui i dati e gli elementi ricavati dalle operazioni di i. sono elencati.
I. topografico d’arte Ha lo scopo di accertare la consistenza del patrimonio artistico di privati, di enti o dello Stato, ai fini della sua conservazione e tutela: può comprendere oggetti mobili o immobili, e ogni opera inventariata deve essere descritta succintamente ed esattamente. In Italia è da tempo in corso il lavoro di schedatura di tutto il patrimonio culturale, svolto dalle soprintendenze e dagli enti locali e coordinato dal ministero competente attraverso l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (➔ ICCD), destinato a confluire nella banca dati del Catalogo unico nazionale.
In Francia fu iniziata nel 1879 la pubblicazione dell’Inventaire général des richesses d’art de la France. In Austria, nel 1907 si iniziò la pubblicazione dell’esemplare Österreichische Kunsttopographie. Il Catálogo monumental de España fu iniziato nel 1915, mentre in Svezia lo Sveriger Kirkor ebbe inizio nel 1924. In Germania, oltre al Kunsthandbuch, sono state pubblicate diverse collane per singole zone.
In bibliografia, i. topografico delle opere, l’elenco generale nel quale sono indicati tutti i volumi a stampa e manoscritti di una biblioteca secondo l’ordine della loro collocazione; i. dei manoscritti, l’elenco dei codici di una determinata biblioteca, munito di brevi cenni di descrizione esterna e di una sommaria, ma completa indicazione del contenuto. Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia Collezione di elenchi descrittivi di codici posseduti dalle biblioteche italiane, nata nel 1890 per iniziativa di G. Mazzatinti (➔) come complemento, per le minori biblioteche di provincia, della parallela collezione di Indici e cataloghi promossa dal ministero della Pubblica istruzione; col tempo, però, gli Inventari accolsero anche descrizioni di fondi delle maggiori biblioteche d’Italia. Diretta fino al 1906 da G. Mazzatinti, che per gli anni 1901-06 associò alla direzione F. Pintor, e edita dalla casa Luigi Bordandini di Forlì, la collezione ebbe forte sviluppo sotto la direzione di A. Sorbelli (1909-44, vol. 14-75) e sotto l’egida editoriale di L. Olschki (dal 1912). Nel 2007 la collezione è arrivata al volume 112.
I. di gestione (o di funzionamento) In tecnica contabile, quello che, compilato durante la vita dell’impresa alla fine di ogni periodo amministrativo, rende nota la composizione di un patrimonio allo scopo di conoscere il reddito prodotto. Rispetto alla forma, si denomina analitico l’i. che indica ciascuna attività e ciascuna passività, sia relativa all’impresa, sia a terzi; sintetico l’i. che espone classi più o meno compendiose di beni nelle loro misure o nel loro valore. È chiamato i. ordinario d’esercizio, quando è formato periodicamente dagli organi amministrativi normali dell’impresa; i. straordinario, quando è fatto in condizioni anormali dell’impresa, spesso con l’intervento dell’autorità giudiziaria (i. giudiziale). Rispetto alla procedura di ricognizione, si qualificano l’i. di fatto quello compilato a seguito di una ricerca materiale degli elementi del patrimonio; l’i. contabile quello dedotto dalle scritture contabili.