In acustica, intervallo di accomodamento, il tempo (circa 0,07 secondi) che deve passare perché l’orecchio percepisca un brusco aumento d’intensità di un suono.
In ottica, in un sistema ottico centrato costituito da due sistemi componenti (per es., nel microscopio o in un cannocchiale, composti di obiettivo e oculare) si chiama i. la distanza, misurata sull’asse ottico, fra il secondo fuoco del primo sistema e il primo fuoco del secondo, da valutarsi positivamente o negativamente a seconda che essa sia, nel verso detto, concorde o discorde con la luce incidente.
Nell’insieme dei numeri reali s’intende per i. di estremi α1, α2 (α1<α2) l’insieme dei numeri compresi tra α1 e α2; più precisamente si chiama i. chiuso α1⊢⊣α2, i. aperto a destra α1⊢α2, i. aperto a sinistra α1⊣α2, i. aperto (α1−α2), di estremi α1, α2, l’insieme dei numeri reali x soddisfacenti rispettivamente alle limitazioni α1≤x≤α2; α1≤x<α2; α1<x≤α2; α1<x<α2. Spesso si chiamano i. (precisamente i. infiniti) anche gli insiemi −∞⊣α2, α1⊢+∞, costituiti dai numeri x soddisfacenti rispettivamente alle limitazioni x≤α2; x≥α1 e l’insieme (−∞, +∞) costituito da tutti i numeri reali. Nei primi 4 casi, si chiama centro dell’i. il numero (α1+α2)/2; ampiezza dell’i. è il numero positivo α2−α1.
Più in generale, nello spazio (numerico) di dimensione n, si dice i. un dominio rettangolare con le facce parallele agli iperpiani di riferimento. Per es., nel piano x y, fissati i punti A1(α1, β1), A2(α2, β2) (con α1<α2, β1<β2), si dice i. di punti estremi A1, A2, l’insieme dei punti (x, y), tali che α1≤x≤α2, β1≤y≤β2, cioè il rettangolo con lati paralleli agli assi x e y e passanti per A1 e per A2. Centro dell’i. è il punto ([α1+α2]/2, [β1+β2]/2), ampiezza la distanza
musica Distanza che intercorre tra due suoni di diversa altezza. A seconda del numero di note della scala comprese tra le due note, l’i. può essere di seconda, terza, quarta, quinta, sesta, settima, ottava ecc. La denominazione è completata da un aggettivo (giusto, maggiore, minore, aumentato, diminuito) che ne precisa l’ampiezza in termini di semitoni compresi tra le due note. Inoltre un i. è ascendente quando fra due note successive la prima è la più grave; è discendente nel caso opposto. Il rapporto fra le frequenze delle note di un intervallo può riuscire consonante (➔ consonanza) o dissonante (➔ dissonanza).
In psichiatria, lucido i., periodo di tempo durante il quale il malato mentale è apparentemente privo di sintomi e ragiona e si comporta in modo del tutto adeguato; quasi sempre non è veramente tale e si parla pertanto di remissione clinica (parziale).
I. di confidenza I. limitato da due valori Li e Ls (Ls>Li), detti limiti di confidenza, entro cui, con probabilità assegnata, si ritiene sia compreso il valore vero di un parametro di un fenomeno collettivo, quando si considerino di esso non la totalità o l’universo dei casi da cui risulta formato, ma solo una parte di tali casi, scelti a sorte, quando cioè sia eseguita una rilevazione per campioni. È strumento usato nella teoria della stima statistica. Per es., se si vuole determinare sulla base di un campione, la percentuale di voti che sarà ottenuta alle elezioni dal candidato A, il risultato della stima può essere il seguente: abbiamo un 90% di certezza (livello di confidenza) che la percentuale sarà fra il 25 e il 35% (i. di confidenza).