Processo fisiologico per cui si produce un suono o un rumore per mezzo degli organi vocali.
Concorrono nella f.: a) un meccanismo vibrante, rappresentato dalle corde vocali vere; b) una forza, costituita dalla corrente aerea espiratoria, che dai polmoni, per mezzo dei bronchi e della trachea, raggiunge e attraversa la rima glottidea, mettendo in vibrazione le corde vocali vere; c) un apparato di risonanza ( tubo o canale fonatorio), costituito da tutte le cavità situate al disopra della glottide: la porzione superiore della laringe, la faringe e le cavità nasali e orali. Il sistema nervoso interviene nella f. svolgendo un’azione di coordinamento dei vari arti motori, e una di controllo per mezzo dell’udito. La corrente aerea subisce un aumento di pressione a livello della trachea, durante l’emissione della voce, per effetto del restringimento della rima glottidea, dello spostamento, cioè, in adduzione delle corde vocali vere, e per la contrazione combinata dei muscoli toracici e addominali: l’ampiezza delle vibrazioni delle corde vocali e l’intensità della voce, che nella conversazione normale varia tra 40 e 50 dB, sono in rapporto con questo aumento di pressione.
Le corde vocali vere sono costituite dai fasci interni dei muscoli tiroaritenoidei e dai legamenti tiroaritenoidei inferiori e sono rivestite dalla mucosa laringea. Lo spazio limitato dai margini interni delle due corde vocali e delle due aritenoidi ha la forma della punta di una lancia, con base posteriore, e prende il nome di rima glottidea. I movimenti di abduzione e di adduzione delle corde vocali determinano, rispettivamente, l’apertura e la chiusura della glottide vocale. Altre modificazioni delle corde vocali sono rappresentate dalla variazione del loro stato di tensione. Gli impulsi per questi movimenti giungono alla laringe attraverso due rami del nervo vago, i nervi laringei: il nervo laringeo superiore provvede al muscolo cricotiroideo, il laringeo inferiore (o nervo ricorrente) a tutti gli altri.
Il tono della voce dipende dalla frequenza delle vibrazioni, dal grado di apertura della glottide e dalla sua forma: nei toni gravi, l’apertura della rima glottidea è ampia, pur essendo minore di quella che caratterizza il riposo fonatorio e le corde vocali rilasciate vibrano in tutto il loro spessore; nei toni acuti, la glottide è ridotta a una fessura, le corde vocali si accorciano, si tendono e vibrano solo in corrispondenza dei margini. La gamma dei toni varia con l’età e il sesso: nel maschio alla pubertà si abbassa di un’ottava; nel corso dell’età, può accadere che una voce tenorile diventi baritonale, una voce di soprano, di mezzo-soprano.
La foniatria studia le alterazioni della voce parlata e cantata e alcune malattie del linguaggio dipendenti da fattori organici o funzionali. Le alterazioni della voce compaiono nel corso di malattie laringee, respiratorie, endocrine, nervose, o in rapporto con particolari prestazioni (oratori, cantanti ecc.). Le malattie del linguaggio di interesse foniatrico sono le dislalie meccaniche in rapporto ad anomalie e difetti degli organi periferici del linguaggio (labbra, lingua, palato, arcate dentarie), le dislalie funzionali, il sordomutismo, l’audimutismo, il ritardo della parola, la balbuzie. Compito principale della foniatria è la rieducazione vocale dei pazienti sottoposti a interventi demolitori sulla laringe (pseudovoce esofagea negli operati di laringectomia totale per cancro).
La fonochirurgia riunisce le procedure di microchirurgia finalizzate al miglioramento della funzione fonatoria, per lo più volte a modificare o correggere forma, posizione, orientamento, spessore, grado di tensione e modalità vibratoria delle corde vocali.
Nella specie umana la f. è l’atto elementare dell’espressione linguistica. Se l’aria esce dalla cavità boccale dopo aver superato una chiusura o una stretta in uno o più punti del tubo fonatorio, si hanno consonanti (orali); altrimenti vocali (orali); ma i confini tra le due categorie sono sfumati e l’anello di congiunzione è costituito dalle sonanti e dalle semiconsonanti. Quando l’aria passa anche (o soltanto) attraverso la cavità nasale si hanno consonanti o vocali nasali. Si possono anche avere suoni ottenuti con corrente d’aria non polmonare (suoni avulsivi) e suoni ottenuti con corrente d’aria inspirata anziché espirata.
Lo studio dei processi neuromuscolari della f. è oggetto della fonetica articolatoria (➔ fonetica).