Primo elemento che indica la presenza, in un composto chimico, dei radicali etile e fenile. Etilfenilacetato Estere dell’acido fenilacetico; ha formula C6H5CH2COOC2H5; liquido incolore, insolubile in acqua, solubile in alcol ed etere, usato in profumeria. Acido etilfenilbarbiturico Composto chimico, ottenuto preparando prima il fenilmalonato di metile e trasformandolo poi nel derivato etilico; polvere bianca, amara, inodore. In medicina, è usato (con varie denominazioni: gardenal, luminal ecc.) come ipnotico, in tutte le forme di insonnia; come anticonvulsivante e, per la sua elettiva azione deprimente i centri motori corticali, nell’epilessia, nella corea, nella tetania infantile; come antispastico e rilasciante della muscolatura liscia, nell’ipertensione arteriosa, nelle forme di vasospasmo coronarico, nell’emicrania spastica e in genere in tutte le forme spastiche degli organi a muscolatura liscia; e come narcotico, nella prenarcosi di base in chirurgia.
Per l’ etilfenilcarbouretano o feniluretano ➔ fenilderivati.