Regione dell’America Settentrionale, lungo l’Oceano Pacifico; comprende l’omonimo Stato degli USA e l’allungata penisola che appartiene al Messico (➔ Bassa C.): il nome fu attribuito dallo spagnolo F. Ximénez (1533) alla penisola e si estese più tardi verso Nord.
Lo Stato di C. (403.895 km2 con 36.553.215 ab. nel 2007; densità 90 ab. km2) è il terzo per superficie e il primo per popolazione degli USA, con capitale Sacramento. Si affaccia all’Oceano Pacifico fra 32°30′ e 42° lat. N, confinando con gli Stati federati di Oregon a N, Nevada e Arizona a E e con il Messico a S.
Il rilievo della C. è formato da due allineamenti montuosi paralleli alla costa: a O la Catena Costiera (alt. max 2464 m) e a E la Sierra Nevada (Monte Whitney, 4418 m), i quali si riuniscono a N nell’elevato altopiano dei Monti Klamath e a S nel nodo dei Monti Tehachapi. Lungo l’oceano il litorale è compatto e quasi ovunque importuoso, intagliato solo dalla profonda Baia di San Francisco. Fra i rilievi costieri e la Sierra Nevada, si apre un’ampia depressione, percorsa dai fiumi Sacramento (a N) e San Joaquín (a S): la Central Valley, allungata da NO a SE per quasi 800 km, con larghezza da 40 a 80 km. Più a S riprende lo sdoppiamento montano. A E e a SE, verso il confine con l’Arizona e il Nevada, si estendono bacini interni aridissimi, quali i deserti del Colorado e di Mojave e la depressione assoluta della Valle della Morte, che scende a 85 m sotto il livello del mare. Agli estremi sud-orientali lo Stato abbraccia una zona del bacino del fiume Colorado che segna i suoi confini per oltre 300 km.
La C. rientra nell’area sismica circumpacifica ed è stata spesso colpita da violenti terremoti, tra i quali, nel 20° sec., particolarmente notevoli quelli degli anni 1906 (San Francisco), 1933 e 1971.
Il clima è vario, influenzato notevolmente dalle condizioni morfologiche e altimetriche, con caratteristiche mediterranee. Le piogge sono in generale scarse (specialmente nella zona meridionale: 400-700 mm annui) ed essenzialmente invernali, più copiose solo nella zona costiera a N di San Francisco (fino a 1200-1500 mm annui); le zone di maggiore piovosità (oltre 1500 mm) si scaglionano sulla Sierra Nevada. La sezione sud-orientale è poi assai calda e arida (piovosità meno di 250 mm). Notevole la ricca flora che presenta un gran numero (40%) di specie endemiche.
La popolazione della C. aumentò rapidamente dopo la scoperta (1848) dei giacimenti auriferi (92.600 ab. nel 1850; 1.485.000 nel 1900; 5.677.251 nel 1930), proseguendo la fase di grande espansione demografica fino a tutto il periodo intercensuale 1960-70, in cui la popolazione si è accresciuta del 27%. Nel decennio successivo l’incremento, pur riducendosi, si è mantenuto elevato (19%), per poi lievitare nuovamente negli anni 1980 (24%). Al popolamento della C. ha contribuito molto l’immigrazione da paesi europei (rilevante è la quota di popolazione di origine italiana), latino-americani e anche asiatici, per cui la composizione etnica è assai variegata: al censimento del 2000 si contavano quasi 11.000.000 di abitanti di madrelingua spagnola, quasi tutti di origine messicana, 2.500.000 afroamericani e circa 6.600.000 rappresentati dai gruppi minoritari riconosciuti, tra i quali Asiatici, suddivisi tra i più antichi, Cinesi, Filippini, Giapponesi, e i più recenti immigrati vietnamiti e thailandesi.
Lo sviluppo urbano ha assunto proporzioni grandiose, configurando una vera e propria ‘megalopoli di SO’, comprendente le aree metropolitane di Los Angeles, San Francisco e San José, posta nella sezione settentrionale dello Stato; l’area metropolitana di San Diego, posta all’estremo sud; l’agglomerazione di San Bernardino, posta all’interno, e, nella Central Valley, quella di Sacramento.
La C., nonostante la scarsità delle precipitazioni, cui si è ovviato con grandi opere irrigue, ha una ricca agricoltura, la cui produzione è molto diversificata, con una specializzazione verso le colture legnose e quelle ortive; molto abbondante è la produzione di prugne, che alimentano una fiorente industria conserviera, di agrumi (i limoni statunitensi provengono quasi esclusivamente dalla C.), di uva da tavola e da vino; notevole è anche la produzione di barbabietola da zucchero. Notevole la coltivazione del cotone, soprattutto nella valle del San Joaquín. La pesca è molto attiva e ha i suoi centri più importanti a San Pedro e a San Francisco.
L’industrializzazione ha preso avvio in ritardo, ma si è sviluppata con ritmo accelerato, così che la C. è divenuta uno degli Stati più dinamici degli USA. L’espansione industriale è stata favorita dalla presenza di risorse minerarie e in primo luogo da cospicui giacimenti di petrolio (la C. ne fornisce il 13% della produzione statunitense) e di gas naturale, anche se le grandi raffinerie di Long Beach lavorano soprattutto il greggio dell’Alaska o quello importato. Lo Stato dispone inoltre di oro, rame, zinco, tungsteno ecc. In una prima fase hanno avuto grande sviluppo le industrie di trasformazione dei prodotti agricoli e minerari, alle quali si sono poi affiancate quelle chimiche (Los Angeles), automobilistiche (Los Angeles), navalmeccaniche (Los Angeles, San Diego, San Francisco), aeronautiche (Los Angeles, San José, San Diego). Hanno assunto particolare importanza le industrie aerospaziali e quelle elettroniche, concentrate nella Silicon Valley (San José), la più nota area del mondo per produzioni che richiedono altissima specializzazione tecnologica. Per l’economia dello Stato, inoltre, sono vitali le commesse belliche.
Nel settore terziario esiste un forte divario tra le attività a bassa qualificazione (servizi personali, ristorazione, pulizia ecc.), svolte in prevalenza da Messicani e afroamericani, e il terziario avanzato. Questo grande comparto produttivo ha, in C., molteplici punti di forza: le attività scientifiche e culturali, con prestigiose università pubbliche, come quelle di Los Angeles (UCLA), Berkeley (UC Berkeley) o San Francisco (UC San Francisco) e private come la Stanford University; i centri di ricerca e d’arte; l’informazione e lo spettacolo, spesso fusi insieme (TV, editoria, cinema, pubblicità); il turismo, qualificato da un alto livello di organizzazione e d’iniziativa.
Le comunicazioni, naturalmente guidate dal rilievo, si svolgono in vari fasci di ferrovie e di strade orientati da NO a SE, specialmente attraverso la Central Valley, ma anche lungo le valli secondarie che solcano la Catena Costiera (dei fiumi Eel, Russian, Salinas) o addirittura lungo la costa. A San Francisco e Los Angeles fanno capo grandi linee ferroviarie transcontinentali provenienti dalla costa atlantica.
La penisola fu scoperta nel corso del 16° secolo. Nel 1697 vi si stabilirono le missioni gesuitiche (soprattutto per opera del padre Chino), seguite da quelle domenicane (1767).
Nell’Alta C. gli Spagnoli si stabilirono soltanto nel 1769 fondandovi le prime missioni francescane. Lontana da Città di Messico, non fu influenzata dagli sconvolgimenti politici e si mantenne fedele ai Borboni di Spagna sia durante l’epoca napoleonica sia durante la rivoluzione messicana finché, nel 1822, entrò a far parte dello Stato Federale del Messico. La sua popolazione, tuttavia, influenzata dai missionari, si oppose al regime repubblicano; le ribellioni, iniziate nel 1828, continuarono per 20 anni, mentre Inghilterra, Francia, Russia e Stati Uniti cercavano di accampare diritti nel caso di un’eventuale secessione. Quest’ultima, iniziata nella C. meridionale con la Bear flag revolt, avvenne al termine della guerra tra Stati Uniti e Messico (1846).
In seguito al trattato di Guadalupe Hidalgo (1848), la C. settentrionale fu assegnata agli Stati Uniti che ottennero in tal modo un altro sbocco sulla costa del Pacifico. Con la scoperta di giacimenti d’oro in Sierra Nevada (1849), la regione cambiò rapidamente a causa del vertiginoso aumento della popolazione. Nel 1850 fu ammessa nell’Unione come Stato antischiavista. Nonostante ciò la forte immigrazione asiatica, soprattutto cinese e giapponese, provocò tra il 19° e 20° sec. gravi tensioni razziali. Nel 1879 i Cinesi furono privati dei diritti civili e successivamente furono colpiti i Giapponesi con l’emanazione del blocco dell’immigrazione.
Nel decennio 1930-40 la C. fu meta di numerosissimi agricoltori, provenienti in particolar modo dall’Oklahoma che avevano abbandonato le loro terre per la siccità o l’invasione di insetti. Durante e dopo la Seconda guerra mondiale la prosperità industriale ha fatto nuovamente aumentare il flusso immigratorio, segno dell’attuale espansione dello Stato.
Corrente della C. Corrente oceanica fredda facente parte del circuito nord-pacifico. Proviene dalle coste del Canada meridionale e costeggia la C., donde il nome, per unirsi, all’incirca lungo il parallelo di 20° lat. N, alla corrente equatoriale del N. È avvertita per circa 40° di longitudine.
Golfo di C. Ampia e lunghissima insenatura dell’Oceano Pacifico, fra 23° e 32° lat. N, che divide la Bassa C. dal Messico continentale, denominata pure Golfo di Cortés. Lunghezza 1200 km circa, larghezza all’apertura km 200, media 150; profondità media inferiore a 1000 m, massima di quasi 3000 nella sezione meridionale. Ha inizio tra il Capo Falso e Mazatlán. In essa, oltre ai minori fiumi messicani, ha la foce il Rio Colorado. Nella parte più interna sorgono le isole di Tiburón e Ángel de la Guarda. È praticata la pesca delle perle.
Indiani della C. Con tale denominazione si indicano varie società indigene, appartenenti a gruppi linguistici diversi che occupavano il territorio dell’odierno Stato della California. L’attività principale era la caccia e in minor misura la pesca e la raccolta. Centrale nella loro dieta era la ghianda. Abili nella intrecciatura, la loro discendenza era per lo più patrilineare. Assai complessa ed elaborata era la vita religiosa e cerimoniale, con riti di iniziazione, società segrete, danze sacre e pratiche sciamaniche.
Platea della C. Zona di mare a basso fondale che costeggia la Bassa C.; la profondità media è inferiore ai 2000 m: da essa emergono diversi gruppi insulari, il principale dei quali è l’arcipelago di Revillagigedo.