Isole dell’America Centrale, disposte ad arco, tra la Florida e le coste orientali del Venezuela; separano a E e a N il Mar Caribico dall’Oceano Atlantico. Si distinguono nelle Grandi A. (Cuba, Giamaica, Hispaniola e Puerto Rico) e nelle Piccole Antille. Queste ultime comprendono le Isole Vergini, a E di Puerto Rico; le Isole Sopravento, composte da una serie esterna di isole basse (con Barbados e Tobago) e da una serie interna di isole alte (con Guadalupa, Martinica, Grenada, Trinidad); le Isole Sottovento (con Margarita, Curaçao, Aruba, Bonaire ecc.).
Le A. fanno parte della zona caribica, bordata sul lato E dalla Fossa di Puerto Rico, profonda 9212 m, cui è associato un piano di subduzione e un complesso d’accrezione. Possono ripartirsi in tre zone, una centrale e più antica e due zone più recenti, una prevalentemente calcarea, l’altra vulcanica. La zona più antica, con montagne elevate (Haiti: Loma Tina 3139 m), comprende la parte E di Cuba, Giamaica, Haiti, Puerto Rico e alcune delle Piccole Antille. I terreni più recenti della zona calcarea (stratificati orizzontalmente) si trovano nel resto di Cuba, nella Giamaica occidentale, nelle Bahama, a Barbados e Barbuda con grande sviluppo di fenomeni carsici. Nelle altre Piccole A. i rilievi sono per lo più vulcanici, con manifestazioni talvolta imponenti (come l’eruzione, in Martinica, della Montagne Pelée nel 1902); frequenti anche i terremoti, specie in vicinanza delle fosse oceaniche più profonde. Vi si distinguono due cordoni insulari. Il primo, da Saba a Grenada, è costituito da vulcani recenti, con coni ripidi, guglie e picchi scoscesi sul mare; nel secondo, che si trova più a E e di cui rimangono solo frammenti a N, fra cui le isole Antigua, Barbuda e Anguilla, il vulcanesimo è di età molto più antica (infatti alle rocce eruttive sono sovrapposte rocce sedimentarie terziarie) per cui i rilievi hanno forme meno aspre.
Il clima tropicale, attenuato dal mare, non fa rilevare temperature medie molto alte, come nell’America Centrale; le escursioni termiche sono abbastanza sensibili, le precipitazioni abbondanti, specie nei versanti rivolti al soffio dell’aliseo; i mesi più piovosi sono maggio-giugno e ottobre-novembre; frequenti i cicloni. Le parti basse (salvo quelle costiere caratterizzate da una fascia di mangrovie) sono ricoperte dalla foresta pluviale, dove l’albero tipico è la palma Oreodoxa; copiose le liane. Tra 1200 e 2300 m la foresta è meno rigogliosa; abbondano le felci arboree, le orchidee e il Pinus occidentalis. I versanti al riparo dalle piogge hanno una vegetazione a parco.
Le ricerche archeologiche hanno stabilito che al 2000 a.C. risalgono i primi insediamenti umani nelle Grandi A., quelli dei Ciboney, una popolazione di pescatori e raccoglitori di origine razziale incerta, ma probabilmente venuta dalla Florida. Nei primi secoli dell’era cristiana un’ondata migratoria dall’America Meridionale portò all’occupazione delle Piccole A. e di Puerto Rico da parte degli Aruachi, che poi si espansero occupando il resto delle A. e respingendo i Ciboney in zone marginali di Cuba e Haiti. Il particolare ambiente geografico in cui essi si diffusero portò alla formazione di cinque gruppi diversi, con differenze, anche notevoli, linguistiche e culturali: i Chiguayo, i Lucayo, gli Igneri, i sub-Taino e i Taino. Ottimi agricoltori e ceramisti, gli Aruachi vivevano in villaggi permanenti, governati da capi dispotici ereditari. Ultimi invasori furono genti caribe, provenienti anch’esse dal litorale sudamericano, che s’insediarono nelle Piccole A., con alcuni caposaldi in Trinidad e Puerto Rico. La loro cultura materiale era simile a quella aruaca, mentre ne differivano riguardo alla struttura sociale e religiosa. Scarsissimo era il potere dei capi, preposti a villaggi costituiti dai membri di una famiglia estesa a discendenza matrilineare. La popolazione aruaca delle A. scomparve, dopo l’occupazione spagnola, con grande rapidità: i Caribi resistettero sino al sec. 17°, quando avvenne la deportazione dei loro ultimi rappresentanti.
Le isole più importanti furono scoperte da Cristoforo Colombo (1° viaggio: San Salvador, Cuba, Haiti; 2° viaggio: Dominica, Puerto Rico, Giamaica; 3° viaggio: Trinidad; 4° viaggio: Martinica), occupate dagli Spagnoli in genere senza lotta, a eccezione di Puerto Rico. Poi le varie isole sono passate sotto diverse dominazioni: Curaçao all’Olanda (1634), Martinica e Guadalupa alla Francia (1635), Giamaica (1655) e Trinidad (1779) all’Inghilterra. Il sec. 19° segnò l’assurgere a Stati indipendenti di Haiti (1803), di Santo Domingo (Rep. Dominicana, separatasi da Haiti nel 1843) e di Cuba (1898); il sec. 20° l’instaurarsi nelle A. del predominio degli USA (1899: occupazione di Puerto Rico; 1901: diritto d’intervento armato in Cuba; 1905: monopolio doganale in Haiti; 1916: acquisto delle A. danesi [Isole Vergini]; 1923: monopolio doganale a Cuba; 1940: acquisto delle basi inglesi a Giamaica).
Nel settore britannico dell’arcipelago si sono verificati profondi mutamenti a partire dal 1958, quando fu costituita la Federazione delle Indie Occidentali, che avrebbe dovuto raggiungere in breve l’indipendenza nell’ambito del Commonwealth. Immediatamente sorsero forti contrasti tra le isole minori, che desideravano un governo centralizzato, in grado di risollevarle dalla depressione con un’economia federale programmata, e la Giamaica, isola maggiore e più ricca, che voleva un governo federale con rappresentanze proporzionali alla popolazione dei membri (garantendosi così la metà dei seggi). Fallita una conferenza a Trinidad (1959), nel giugno 1961 a Londra le isole minori accettarono la proposta giamaicana. Ma nel settembre un referendum in Giamaica decretava, con l’indipendenza, il distacco dalla Federazione, che veniva pertanto sciolta nel 1962. Nello stesso anno diveniva indipendente anche Trinidad (con Tobago). Le rimanenti isole costituirono la Federazione delle A. Britanniche, ma anche questa non riuscì a definire una Costituzione. Hanno deliberato di restare nella condizione di dipendenze Cayman, Turks e Caicos (fino al 1962 aggregate a Giamaica), Anguilla, le Isole Vergini Britanniche, Montserrat. Invece, hanno acquisito l’indipendenza nell’ambito del Commonwealth: Barbados (1966), le Bahama (1973), Grenada (1974), Dominica (1978), Saint Lucia (1979), Saint Vincent e Grenadine (1979), Antigua e Barbuda (1981), Saint Kitts e Nevis (1983).
Corrente delle A. Una delle due correnti in cui – in prossimità delle isole – si biforcano le correnti equatoriali calde che si spostano dalla Guinea alle coste americane; costeggia all’esterno le A., e ritorna nell’Oceano Atlantico, confluendo nella Corrente del Golfo.
Per il Mar delle A. ➔ Caribico, Mar