ventilatore Apparecchio che crea e mantiene una corrente d’aria destinata all’aerazione o alla ventilazione diretta di piccoli e medi ambienti, oppure al funzionamento degli impianti di condizionamento dell’aria, o anche provvede a far circolare aria o altri gas in impianti di tipo industriale.
Il v. è impiegato principalmente per accelerare una corrente d’aria (o d’altro gas) conferendole un modestissimo incremento di pressione; quando si debba fornire al gas anche una rilevante energia di pressione (prevalenze maggiori di 0,3 bar) si impiegano i compressori. Il v. può essere un semplice apparecchio formato da una girante a palette azionata da un motore, come i piccoli v. per uso domestico, oppure, per impieghi più importanti, può essere inserito in un sistema di condotti, più o meno lunghi; in tal caso, la girante è contenuta in un involucro d’acciaio o di materia plastica dotato di bocca d’ingresso (o d’aspirazione) e di bocca d’uscita (o di mandata). Ventilconvettore Negli impianti di riscaldamento, apparecchio, detto anche fan-coil, costituito da un mobiletto nel quale è disposta una serie di tubi alettati percorsi da acqua calda o vapore acqueo; un ventilatore azionato da un motore elettrico spinge aria, prelevata per lo più dall’ambiente stesso, sui tubi alettati e la invia nell’ambiente da riscaldare. Il v. ha il vantaggio, rispetto ai comuni radiatori degli impianti di riscaldamento, di fornire all’ambiente una quantità di calore maggiore a parità di ingombro, con una inerzia termica molto minore; esso si presta in conseguenza per ambienti da riscaldare in modo discontinuo (soprattutto uffici, scuole ecc.). V. sono utilizzati anche negli impianti di condizionamento: in tal caso i tubi alettati sono percorsi da acqua fredda.