Informatico e manager statunitense (Green Bay, Wisconsin, 1955 - Palo Alto, California, 2011). Fondatore con S. Wozniak della Apple Computer (1976), quindi della NeXT Computer (1989), nel 1997 ha assunto nuovamente il comando della Apple, azienda leader dell'innovazione tecnologica in campo informatico e più recentemente della musica digitale e della telefonia mobile. Ha rivestito il ruolo di amministratore delegato e direttore esecutivo dell'azienda fino al 2011, anno in cui ha rassegnato le dimissioni per gravi problemi di salute che già negli anni precedenti lo avevano allontanato da ogni ruolo operativo.
Diplomatosi alla Homestead High School di Cupertino, California (1972), nel 1976 ha fondato insieme a S. Wozniak la Apple Computer, azienda produttrice di computer dotati di un solo microprocessore, grazie alla quale hanno fatto il loro ingresso sul mercato Apple II e Apple Machintosh. Quotata in borsa a partire dal 1980, la Apple è diventata in breve tempo società leader nell'innovation technology. Nel 1985 J. ha lasciato l'azienda e fondato (1989) la NeXT Computer, nuova società di hardware e software. Nel 1996 la Apple ha acquisito la NeXT richiamando J. al comando. Da allora la Apple guida non solo il settore industriale informatico (per cui ha sviluppato il nuovo sistema operativo Mac OS X e il sistema di software professionali iLife e prodotto i computer iMac), ma anche il settore della musica digitale, attraverso l'immissione sul mercato di alcuni prodotti a diffusione globale, tra cui l'iPod (lettore Mp3 con funzioni avanzate e dimensioni ridotte) e l'iTunes (software per l'acquisto di musica on line). Nel 2007 J. ha gettato le basi per l'ingresso della Apple nel mondo della telefonia mobile commercializzando l'IPhone, telefono multimediale con fotocamera digitale, lettore audio e video e possibilità di connessione Wi-Fi. J. è stato anche cofondatore (1986) della Pixar Animation Studios, società cinematografica di animazioni digitali, della quale è diventato presidente e direttore generale. Tra i vari riconoscimenti ricevuti nel corso della sua carriera, si ricordano la National Technology Medal (1985), il Jefferson Award for Public Service (1987) e numerosi Oscar con la Pixar. Eletto nel 2010 uomo dell'anno dal Financial Times per aver riportato in vetta un'azienda sull'orlo del fallimento, nell'agosto 2011, per gravi problemi di salute che nel corso degli anni precedenti lo avevano già intermittentemente allontanato dalla guida della Apple, J. ha rassegnato le dimissioni e, pur permanendo nella carica di presidente, ha ceduto il ruolo esecutivo a T. Cook, che già rivestiva il ruolo di chief operating officer. Tra le numerose biografie edite subito dopo la sua morte si segnalano, entrambe tradotte in italiano: Steve Jobs: a biography di W. Isaacson, frutto di colloqui personali e interviste a familiari, amici, rivali e colleghi, e Steve: Steve Jobs in his own words a cura di G. Beahm. Nel dicembre del 2011 è stata inaugurata al Museo regionale di scienze naturali di Torino la mostra dal titolo Steve Jobs 1955-2011, primo tributo espositivo italiano al manager statunitense, mentre sono del 2013 la pellicola Jobs, diretta da J.M. Stern, che esplora vita ed esperienze del manager nel trentennio tra il 1971 e il 1991, e del 2015 il film Steve Jobs, per la regia di D. Boyle, che ne ricostruisce compiutamente il percorso umano e professionale.
Discorso ai neolaureati dell'Università di Stanford - 12 giugno 2005