Selaci Sottoclasse di pesci Condroitti, sinonimo di Elasmobranchi. Hanno scheletro cartilagineo, talvolta in parte calcificato, pinne sostenute da raggi cornei (ceratotrichi). La bocca è quasi sempre inferiore; i denti sono disposti solo sulle due arcate mascellari, spesso in più file, piatti, o acuti, e taglienti. Sulla faccia ventrale del muso si trovano anche le fossette olfattorie, divise parzialmente in 2 aperture dalle valvole nasali. Gli occhi sono provvisti di palpebre, spesso anche di membrana nittitante. Le fenditure branchiali, generalmente 5, raramente 6 o 7, si aprono direttamente all’esterno e sono visibili sui lati del capo. Tra l’occhio e la prima fenditura branchiale si trova per lo più un’altra apertura, lo spiracolo. Hanno 2 paia di pinne pari, delle quali le ventrali sono addominali; la pinna caudale è eterocerca. I maschi presentano quasi sempre parte delle pinne ventrali trasformate in organi copulatori (missopterigio). Ano e orifizi genito-urinari si aprono in una cloaca comune. La pelle è coperta di dentelli cutanei (squame placoidi) o, più raramente, nuda. L’intestino è provvisto di una valvola spirale, ripiegatura interna ravvolta a spirale, che ne aumenta la superficie assorbente. La fecondazione è interna. Alcune specie depongono poche uova, ancora nei primi stadi di sviluppo, rivestite di un guscio corneo; altre sono ovovivipare; le uova si sviluppano entro una dilatazione dell’ovidutto chiamata utero e gli embrioni vengono partoriti in uno stadio di sviluppo più o meno avanzato; in alcuni casi si forma una placenta. Quasi tutti marini, i S. abbondano nei mari temperati e tropicali; carnivori; alcuni, come lo squalo balena, raggiungono le massime grandezze conosciute fra i pesci. Alcune specie sono intensamente pescate, talvolta al fine esclusivo di prelevarne le pinne a scopi alimentari, al punto che la pesca è, in alcune zone del globo, una minaccia alla loro sopravvivenza. La pelle di alcune specie veniva usata per ottenere lo zigrino o anche conciata per la lavorazione di oggetti svariati.
I più antichi resti fossili sicuri provengono dai depositi devoniani d’Europa e d’America e si trovano associati con Ostracodermi primitivi. I S., abbondanti nel Devoniano, nel Carbonifero raggiungono uno sviluppo notevole. Nel Permiano iniziano un declino, in concomitanza con la scomparsa di altre forme marine. Nel Mesozoico hanno un’altra grande espansione, soprattutto nel Giurassico e nel Cretacico. I S. fossili si dividono in 3 gruppi: Cladoselaci (Devoniano medio-Carbonifero superiore), le forme più primitive; Pleuracantoidi (Carbonifero-Permiano inferiore), le uniche forme adattate alla vita in acqua dolce; Ibodontoidi (Permiano superiore-Giurassico), considerati i probabili antenati dei S. attuali.