Ciascuna delle appendici del corpo dei Pesci (e dei Pinnipedi), che provvedono al movimento, contribuendo alla funzione stabilizzatrice dell’animale in acqua. Nei Mammiferi, porzione visibile dell’orecchio esterno, sorretta da cartilagine e che può essere mossa in varie direzioni da muscoli (detta anche auricola); la p. ha particolare sviluppo nelle scimmie Cebidi.
Nei Pesci si hanno, in generale, p. impari (due o più dorsali, una caudale e una o due anali) e p. pari (due pettorali o toraciche e due addominali o pelviche). Si considera filogeneticamente più antica la condizione della p. impari dorsale che appare come formazione continua nell’anfiosso e nelle precoci forme larvali dei Pesci e che, successivamente, si suddivide nelle caratteristiche p. impari degli adulti. Le p. pari, dette pterigi o ittiopterigi, permettono, con i loro movimenti, di far cambiare la posizione del corpo dell’animale nell’acqua: si ritiene che si siano originate come duplicature cutanee orizzontali che si estendono per parecchi somiti nella regione postbranchiale (p. toraciche) e nella regione preanale (p. pelviche).
Tanto le p. impari quanto le pari sono sorrette da uno scheletro in parte profondo, in parte di origine cutanea. Nelle p. impari tali sostegni sono detti pterigofori; eccetto che in Missini e Petromizontiformi, si tratta di raggi endoscheletrici (radi o radiali) e di più numerosi raggi cutanei cornei (dermotrichi) o ossei (lepidotrichi) che sono mossi da muscoli propri delle p., le quali vengono così sollevate, abbassate o ondulate. Anche nelle p. pari si ha uno scheletro cartilagineo o osseo profondo (ossa basali, ossa radiali), alquanto diverso fra le p. pettorali e quelle addominali, e uno scheletro di raggi dermali o cornei (cheratotrichi) o ossei (lepidotrichi). Lo scheletro proprio della p. pari dei Pesci si completa e si articola con le rispettive cinture comprese nella parete del corpo e precisamente la cintura pettorale o toracica, frequentemente connessa allo scheletro assile, e la cintura pelvica o addominale, che è indipendente dallo scheletro assile.
Fra le p. impari, la p. caudale, situata all’estremità posteriore della colonna vertebrale, può presentarsi in varie condizioni: la primitiva o protocerca, come nelle larve dei Pesci, nei Missini e Petromizontiformi (e anche nelle larve degli Anfibi), in cui la p. caudale è composta di due lamine verticali, dorsale e ventrale, che circondano la colonna vertebrale. Una condizione analoga a quella descritta si riscontra nei Dipnoi e in alcuni Teleostei, nei quali la p. caudale (o coda) è dificerca (fig. A), cioè simmetrica in senso verticale. Questa si considera derivata dalla p. caudale eterocerca (fig. B) degli Elasmobranchi, dei Condrostei, Olostei e dei Pesci più antichi, che è asimmetrica in quanto l’apice della colonna vertebrale è piegato in alto e il lobo ipocordale della p. è esteso, sorretto dai raggi ipurali. Il lobo sopracordale è invece ridotto. Si chiama p. caudale omocerca (fig. C) quella dei Teleostei, per es. Amia, in cui la lamina caudale è simmetrica verticalmente, per quanto l’estremità della colonna vertebrale sia ancora piegata in senso dorsale come nella p. eterocerca. Si chiama p. caudale gefirocerca (fig. D) quella in cui la vera p. caudale è atrofizzata e sostituita da una p. secondaria formata da espansioni della p. dorsale e anale.
Formazioni simili alle p. dei Pesci, ma di origine e costituzione anatomica diverse, sono le p. delle tartarughe marine, dei Cetacei e dei Sireni: si tratta, in questi casi, di arti (podia) di Tetrapodi foggiati a p. per il nuoto. Le p. impari dei Cetacei e dei Sireni, quella della coda e, nei Cetacei, l’appendice impari sul dorso sono pieghe cutanee senza scheletro proprio, ripiene di grasso e di connettivo fibroso; la grande natatoia caudale dei Cetacei è disposta in senso orizzontale anziché verticalmente, come nei Pesci.
In aeronautica, appendici laterali dello scafo di alcuni idrovolanti che migliorano la stabilità laterale dello scafo e concorrono al galleggiamento.
Nella costruzione navale, elemento piano, sporgente dalla carena, per aumentare la stabilità dei natanti.