Elemento circuitale destinato a offrire una resistenza elettrica di valore noto al passaggio della corrente; è anche detto, non propriamente, resistenza, che invece è la grandezza elettrica che caratterizza un r.: in effetti, quest’ultimo può essere qualificato come un bipolo in cui la resistenza è nettamente prevalente, almeno nel campo di frequenze cui ci si riferisce, sulla reattanza. Le due più importanti caratteristiche di un r. sono il valore della sua resistenza R (di norma in corrente continua) e quello della potenza massima W che esso è in grado di dissipare, dai quali si hanno poi, per la legge di Ohm, la massima intensità di corrente I ammissibile nel r.:
e la massima tensione V a esso applicabile:
I r. possono essere a resistenza costante oppure variabile: questi ultimi sono indicati di preferenza con il nome di reostati (➔).
Costruttivamente i r. si distinguono in r. a impasto, r. a strato, r. a filo. I r. a impasto (o a composizione o a corpo conducente: fig. 1A), hanno l’elemento resistivo costituito da una miscela omogenea di polveri conduttrici (carbone, grafite) e polveri di materiali isolanti (in genere resine fenoliche) in proporzioni diverse, cui corrispondono altrettanti valori di resistività. Questi r. sono di gran lunga i più diffusi per il basso costo, per le piccole dimensioni e per la robustezza. I r. a strato (fig. 1B) sono formati da un supporto cilindrico isolante ricoperto da una sottilissima pellicola di materiale conduttore (depositi di carbone, di boro-carbonio, strati metallici o di ossidi conduttori), costituente l’elemento resistivo e a sua volta rivestita di uno strato isolante (resine sintetiche o tubo ceramico chiuso ermeticamente); trovano impiego nelle applicazioni in cui sia richiesta grande stabilità al variare della tensione, temperatura e umidità. Nei r. a filo (fig. 2), l’elemento resistivo è costituito da un filo metallico, avvolto su un tubetto cilindrico di porcellana o vetro, o su una strisciolina di bachelite (r. piatti); le spire dell’avvolgimento sono isolate dall’esterno e fra loro mediante laccatura. Particolari precauzioni e criteri di avvolgimento sono richiesti per i r. a filo impiegati in circuiti percorsi da correnti ad alta frequenza. I r. a filo sono impiegati in apparecchiature di precisione e dove siano previste temperature di funzionamento elevate.
In generale, i r. a impasto e a strato hanno forme, dimensioni, valori e tolleranze normalizzati; generalmente il valore è indicato mediante un codice a strisce colorate; il valore dei r. a filo è invece normalmente indicato in chiaro. Nei riguardi della frequenza della corrente che li attraversa, la resistenza dei r. a filo aumenta all’aumentare di essa per effetto pellicolare, mentre per quelli a impasto diminuisce sensibilmente.