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purezza

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agraria P. della semente La percentuale in peso di semi privi di sostanze estranee (mondiglia) e appartenenti tutti alla medesima specie o varietà. La p. richiesta a termini di legge per le principali piante agrarie non deve essere inferiore al 95%; se le sementi sono dichiarate ‘selezionate’ non devono contenere più del 2% di semi di specie o di varietà diverse. Per le foraggere, particolarmente graminacee, la percentuale del 95% è difficilmente raggiungibile; nelle sementi in commercio oscilla tra il 70 e il 97%. chimica Si indica come p., o grado di p., il rapporto fra la quantità della sostanza in esame e la quantità di sostanze totali, moltiplicato per 100: per es., alluminio al 99,9% di p. (nel caso di soluzioni, per es., di zucchero in acqua, il rapporto viene calcolato senza tener conto della quantità del solvente). Per un composto organico la p. si determina di solito tramite la misurazione di alcune costanti fisiche (punto di fusione o di ebollizione, peso specifico, potere rotatorio ecc.) caratteristiche del composto puro e che risultano generalmente variate dalla presenza di quantità, anche molto piccole, di sostanze estranee.

Nel caso di macromolecole biologiche, quali proteine, acidi nucleici, fosfolipidi, polisaccaridi complessi, l’indice di p. non può essere determinato con i metodi sopra descritti per molecole organiche semplici, ma sono utilizzati metodi analitici, quali per es. elettroforesi, cromatografia, spettrofotometria differenziale. zoologia P. di una razza Con riferimento alle razze domestiche selezionate dall’uomo, la compresenza e la capacità di trasmissione per incrocio, in un gruppo di animali di una determinata specie (cani, gatti, cavalli, bovini, volatili ecc.), di un insieme di caratteristiche morfologiche (come le dimensioni, il colore del mantello o del piumaggio, la forma della testa, del corpo o della coda), ma anche comportamentali (come l’attitudine al lavoro, alla guardia o alla compagnia) o altre qualità (come il sapore delle carni o la velocità di accrescimento), che rispettino canoni convenzionali.

Vedi anche
concentrazióne concentrazióne chimica Quantità di una sostanza presente in una miscela omogenea o eterogenea riferita a una quantità definita della miscela stessa o di suoi componenti. Nel caso delle soluzioni si può assumere a misura della concentrazione: a) la quantità di soluto in g, presente in 100 g di soluzione ... chimica Scienza che studia le proprietà, la composizione, l’identificazione, la preparazione e il modo di reagire delle sostanze sia naturali sia artificiali del regno inorganico e di quello organico. 1. Storia La nascita della chimica si fa in genere risalire alla seconda metà del 18° sec., quando si svilupparono ... cultivar In orticoltura, nome con cui vengono indicate le varietà agrarie di piante coltivate (➔ varietà). composti omologhi In chimica organica, un composto viene definito omologhi, composti di un altro quando è. caratterizzato dagli stessi gruppi funzionali, ma differente per uno o più gruppi =CH2. Il propano, di formula C3H8, è omologhi, composti con tutti gli idrocarburi alifatici saturi di formula generale CnH2n+2; l’acido ...
Categorie
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Vocabolario
purézza
purezza purézza s. f. [der. di puro]. – 1. a. Qualità di una sostanza che sia pura, che non contenga cioè elementi estranei: p. d’un minerale, d’un cristallo, d’una gemma; la p. di un diamante. In chimica, p. (o grado di p.), rapporto fra...
illibatézza
illibatezza illibatézza s. f. [der. di illibato]. – L’essere illibato, purezza, integrità: i. di costumi; in partic., di donna, integrità fisica, verginità.
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