La separazione da una soluzione di una sostanza, sotto forma di solido insolubile, già in essa disciolta o formata a seguito di una reazione chimica; nel primo caso la p. si ottiene modificando un parametro fisico (diminuzione del volume del solvente per evaporazione, variazione della temperatura della soluzione, coagulazione di una soluzione colloidale per riscaldamento ecc.), nel secondo può essere provocata mediante aggiunta di opportuni reattivi.
Per i composti ionizzabili, si ha p. se il prodotto della concentrazione degli ioni supera il prodotto di solubilità. Questa forma di p. è largamente praticata sia nell’analisi chimica quantitativa (gravimetria) sia nell’industria; nell’analisi per separare da una soluzione, mediante aggiunta di appropriati reattivi, uno o più soluti sotto forma insolubile e poterli poi determinare analiticamente; nell’industria invece, per separare da una miscela uno o più componenti, o trasformando questi in composti insolubili separabili da altri, solubili nel mezzo, o viceversa rendendo insolubili tutti i componenti diversi da quello o da quelli desiderati, mantenuti in soluzione. Si dice p. frazionata quella che ha per scopo di separare tra loro due o più sostanze in base a una loro diversa solubilità.
Nella tecnica di dolcificazione delle acque è detta p. catalitica la formazione di carbonato di calcio insolubile in presenza di granuli di sabbia che fungono da germi di cristallizzazione e aumentano così la velocità di formazione del precipitato.
Si dice p. atmosferica una delle fasi della circolazione acquea nell’atmosfera terrestre (le altre sono l’evaporazione e la condensazione), e precisamente quella corrispondente al passaggio dell’acqua dall’atmosfera al suolo. A seconda che l’acqua precipiti allo stato liquido o solido, si parla di p. liquida (pioggia) o di p. solida (neve, grandine). Accanto a queste p. visibili, vanno tenuti presenti anche i fenomeni della condensazione (rugiada) e sublimazione (brina) diretta dal vapore acqueo atmosferico al suolo: questi nel bilancio generale delle p. atmosferiche sono messi in conto con il nome di p. invisibili.
Per la p. acida ➔ pioggia.
In immunologia, precipitine, particolari anticorpi capaci di provocare la p. dei rispettivi antigeni (precipitogeni) allo stato di soluzione, con formazione di masserelle solide tendenti a precipitare in fondo al recipiente. Il complesso insolubile che si forma nella reazione di p. si definisce precipitato.