In generale, ogni concezione che affermi il valore assoluto della personalità come principio esplicativo. In particolare, la dottrina di C. Renouvier affermante la personalità quale categoria suprema e centro della concezione del mondo e la dottrina di E. Mounier che, sul fondamento di una concezione cristiana e cattolica dell’uomo, combatte sia l’individualismo astratto sia il collettivismo assolutista, ponendo la persona umana come fine della vita associata. A questo orientamento di Mounier, ripreso in Italia da L. Stefanini, si collega il p. pedagogico, che postula una cultura educativa aperta ai valori classici e cristiani, al di fuori di ogni nozionismo e tecnicismo, e preoccupata di promuovere intime certezze e di svegliare l’impegno anche comunitario della persona.
Nella riflessione bioetica, la prospettiva personalistica difende la tesi della dignità intrinseca di ogni persona umana in ogni istante della vita, dal concepimento alla morte naturale. In particolare, dal p. ontologico – affermante il valore oggettivo di ogni persona umana, quale unità di corpo e spirito, unica e indisponibile, dotata di una dignità intrinseca, propria della natura umana – derivano il principio della difesa della vita fisica, in quanto intangibile e indisponibile; il principio terapeutico, per il quale ogni intervento sulla persona si giustifica solo se ha il fine di guarire o curare il soggetto malato; il principio di libertà e responsabilità, secondo il quale la libertà personale incontra un limite oggettivo nel rispetto della vita e della libertà dell’altro; il principio di socialità e sussidiarietà, che si propone il raggiungimento del bene comune attraverso il bene del singolo e la solidarietà verso chi ha più bisogno.