In genere, si dice di ente geometrico che non sia né parallelo né perpendicolare a un altro ente geometrico. Nell’uso comune, in cui manca di solito il riferimento ad altro ente, s’intende che l’obliquità è rispetto a un piano orizzontale o a una retta verticale; per estensione l’aggettivo ha il valore generico di inclinato, sbieco, non parallelo, non retto.
Caso o. Nella terminologia della grammatica classica (lat. casus obliquus), ogni caso della flessione nominale e pronominale che non sia nominativo (e il vocativo, quando la forma di questi due sia identica), il quale è detto retto, cioè fondamentale, mentre gli altri sono considerati come ‘deviazioni’ da questo.
Con la locuzione lat. oratio obliqua si designa talvolta il discorso indiretto.
medicina Cuore o. La posizione del cuore in condizioni normali, in cui l’asse del cuore forma con il piano orizzontale un angolo di 35°-38°.
Muscoli o. Denominazione comune a più muscoli che allude alla direzione delle loro fibre rispetto all’asse del corpo o ad altri punti di riferimento. Muscoli o. del capo Piccoli muscoli della nuca che concorrono ai movimenti di rotazione e di inclinazione del capo. Muscoli o. dell’addome (esterno o grande o. e interno o piccolo o.) Muscoli piatti della parete antero-laterale dell’addome che abbassano le coste (espirazione), flettono la colonna vertebrale ecc.
Muscoli o. dell’occhio Muscoli estrinseci dell’occhio, distinti in grande (superiore) e piccolo (inferiore). Il primo ruota l’occhio in basso e all’esterno, il secondo in alto e all’esterno.