INFN Sigla di Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, ente di diritto pubblico, costituito con decreto del presidente del CNR nel 1951 e riordinato con d. m. nel 1967, che promuove, coordina ed effettua le ricerche sperimentali e teoriche nel campo della fisica nucleare cosiddetta fondamentale e della fisica subnucleare. Si sono susseguiti alla sua presidenza G. Bernardini, E. Amaldi, G. Salvini, C. Villi, A. Gigli Berzolari, A. Zichichi, N. Cabibbo, L. Maiani, E. Iarocci, R. Petronzio, F. Ferroni e, dal 2019, A. Zoccoli. Svolge la sua attività attraverso i quattro laboratori nazionali di Legnaro, Frascati, del Sud (Catania) e del Gran Sasso e 20 sezioni universitarie, che integrano personale universitario e dipendenti dell’Ente. Le ricerche condotte dall’INFN, in ambito sia nazionale sia internazionale, sono accompagnate da sviluppi tecnologici nel campo dell’elettronica, dei rivelatori, degli acceleratori di particelle, dell’informatica, con notevoli ricadute a beneficio dell’industria italiana. L’INFN ha dimensioni internazionali. Una parte considerevole della sua attività si svolge presso i laboratori del CERN di Ginevra, i più importanti del settore. Notevoli sono anche le collaborazioni con il laboratorio Fermi di Chicago, con il Fermilab di Batavia (Illinois) e con il laboratorio DESY di Amburgo.
I laboratori nazionali di Frascati svolgono prevalentemente ricerche di fisica delle particelle elementari. Il maggior impianto sperimentale è l’anello di accumulazione DAFNE per elettroni e positroni, finalizzato alla produzione del mesone vettoriale ϕ e allo studio dei decadimenti rari del mesone K°. I laboratori nazionali di Legnaro, dotati di acceleratori per ioni (in particolare dell’acceleratore lineare ALPI, basato su tecnologie superconduttive), svolgono un ruolo importante nelle ricerche di spettroscopia nucleare. I Laboratori nazionali del Sud sono dedicati a ricerche di fisica nucleare con fasci di ioni leggeri e pesanti; sono dotati di un acceleratore di ioni tandem e di un ciclotrone superconduttivo. I Laboratori nazionali del Gran Sasso sono i più grandi laboratori sotterranei del mondo per le ricerche sulla stabilità della materia, sui neutrini solari, sui monopoli magnetici, sulla radiazione cosmica, nel cui ambito sono svolte anche ricerche di tipo interdisciplinare.
L’INFN collabora con altri enti nazionali su tematiche di comune interesse; in particolare, in collaborazione con: il CNR, nella fisica dei raggi cosmici, delle onde gravitazionali, della luce di sincrotrone, della superconduttività e in settori interdisciplinari; l’Agenzia spaziale italiana, nello studio della radiazione cosmica primaria; l’ENEA, nella fisica degli acceleratori e dei laser a elettroni liberi; l’Istituto nazionale per la fisica della materia, nei campi della superconduttività, della luce di sincrotrone e della fisica teorica; l’Istituto nazionale di geofisica, per studi geologici nei Laboratori nazionali del Gran Sasso.
L’INFN svolge anche ricerche su applicazioni delle tecnologie originariamente sviluppate dagli studi di fisica nucleare e subnucleare. Queste riguardano applicazioni mediche di acceleratori, impiego di tecniche nucleari per ricerche archeometriche e su beni culturali, applicazioni informatiche quali il grid computing (calcolo distribuito su una rete di calcolatori).