Denominazione dell'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (fino al luglio 2009 Ente per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente), ente pubblico nato dopo la trasformazione del Comitato nazionale per la ricerca e lo sviluppo dell’energia nucleare e delle energie alternative, avvenuta con la l. 282/25 agosto 1991. Successivamente, l’ente ha subito ulteriori evoluzioni, in seguito a provvedimenti normativi che ne hanno ridefinito le finalità, l’ambito di attività, l’organizzazione e il ruolo istituzionale, pur confermandone le caratteristiche costitutive generali, che prevedevano compiti di ricerca, sviluppo, trasferimento tecnologico e assistenza tecnica alle amministrazioni pubbliche nei settori dell’energia e dell’ambiente e delle tecnologie a supporto dello sviluppo sostenibile.
Per lo svolgimento delle proprie attività, l’ENEA si avvale di una struttura di laboratori e centri diffusi su tutto il territorio nazionale, i quali generalmente si caratterizzano per la loro specializzazione settoriale e per una propensione alla collaborazione con centri di ricerca internazionali, anche nell’ambito delle politiche comunitarie per la ricerca e l’innovazione tecnologica. Più in dettaglio, le attività dell’ente possono essere classificate in cinque ambiti disciplinari: studio dei cambiamenti climatici e delle metodologie che garantiscono uno sviluppo sostenibile; biotecnologie, agroindustria e protezione della salute; fusione e tecnologie nucleari; ricerche in campo fisico e relative tecnologie, con particolare attenzione ai nuovi materiali; tecnologie per le energie alternative e il risparmio energetico.