Mali, impero del
Uno dei maggiori Stati storici dell’Africa occidentale. Fu costituito nel 13° sec. da gruppi di lingua malinke (➔ ), sotto la guida di Sundjata, del clan Keita, il primo mansa («re») del M. (m. 1255), a partire dalle regioni montuose situate a cavallo fra gli odd. Mali e Guinea Conakry (Monti Manding). Occupando un vuoto di potere determinato dalla decadenza del regno del Ghana, Sundjata occupò la valle del Niger fino al regno del Songhai e quindi si impadronì del cuore dell’antico Ghana e delle regioni aurifere sul fiume Senegal (Bambuk), raggiungendo l’Atlantico. Si ritiene che la capitale fosse situata a Niani, nel N-E dell’od. Guinea. L’impero includeva una serie di importanti centri urbani, come le città dell’ansa interna del Niger, quali Timbuctu e Gao, grandi mercati carovanieri ai bordi del Sahara e sedi di cultura musulmana. L’islam estese la propria influenza sul M. nel corso del 14° sec. in particolare sul gruppo dirigente. Lo sviluppo dei traffici, specialmente l’esportazione dell’oro, di cui il M. fu un grande fornitore per il mondo mediterraneo nel 14° sec., accentuò i rapporti col mondo arabo-berbero. Fonti arabe narrano dello sfarzoso pellegrinaggio alla Mecca del mansa Musa (1312-32), nella fase di massimo splendore del Mali. Lo Stato controllava il commercio su lunghe distanze. Nel corso del 15° sec. l’impero entrò in declino fra conflitti dinastici e difficoltà di controllo delle immense periferie. Della crisi approfittò il regno del Songhai, riaffermando la propria indipendenza con Sonni Ali, sostituendo il M. nel controllo di gran parte del suo impero nel corso del 16° sec. e riducendolo alle regioni dell’Alto Niger. L’ultimo mansa a regnare effettivamente fu Mahamud IV, morto nei primi anni del Seicento. Il regno fu definitivamente soppresso dai bambara nel 1645. L’impero consisteva di un nucleo centrale amministrato dal sovrano mediante governatori (farba) a capo di province (dyamani), suddivise a loro volta in , distretti e villaggi (dugu). L’esercito si basava su corpi di cavalleria e una fanteria reclutata fra i contadini. La popolazione era suddivisa in gruppi endogamici, spesso sulla base di specializzazioni funzionali (contadini, militari, religiosi islamici ecc.). I territori conquistati venivano governati attraverso residenti che controllavano l’attività dei capi locali sottomessi.