Chimico giapponese (n. Tokyo 1936). Dopo aver conseguito nel 1966 il PhD presso l'Istituto di tecnologia di Tokyo, dove poi avrebbe lavorato per vari anni, si è trasferito (1979) all'Istituto di scienza dei materiali dell'Università di Tsukuba, dove è divenuto professore nel 1982 (dal 2000 professore emerito). A lui si devono importanti contributi nel campo della sintesi dei polimeri, in particolare dei polimeri conduttori. In una serie di esperimenti condotti all'inizio degli anni Settanta, S. riuscì a produrre poliacetilene in forma di film sottile mediante una variante della procedura introdotta alla fine degli anni Cinquanta da G. Natta e collaboratori (la scoperta del metodo venne fortuitamente favorita da un errore di sovradosaggio del catalizzatore). Operando in condizioni opportune, poté preparare gli isomeri cis- e trans- del polimero con elevata selettività. La scoperta più importante di S. risale però a pochi anni dopo: durante una visita al laboratorio di A. MacDiarmid, presso l'Università della Pennsylvania, i due ricercatori prepararono (in collaborazione con A. J. Heeger) un campione di trans-poliacetilene trattato con iodio, la cui conducibilità elettrica risultò dieci milioni di volte superiore a quella dello stesso materiale non trattato. Questa scoperta ha segnato l'inizio della ricerca sui materiali polimerici conduttori, alla quale lo stesso S., tra gli altri, ha continuato a dare importanti contributi. Essa ha motivato l'assegnazione a S., MacDiarmid e Heeger del premio Nobel per la chimica per l'anno 2000.