Condizione per cui un individuo (ginandromorfo), appartenente a una specie a sessi separati e dimorfici, appare un mosaico composto da parti aventi caratteri maschili e altre con caratteri femminili. È dovuto alla distribuzione non bilanciata dei cromosomi sessuali durante una divisione cellulare nei primi stadi dello sviluppo embrionale. È un fenomeno sostanzialmente diverso dalla intersessualità; tuttavia i due termini sono talvolta usati indifferentemente. I casi più tipici si trovano negli Insetti, per es., farfalle, mosche, api.
Il g. può essere: bilaterale, quando la parte sinistra del corpo corrisponde a un sesso e la destra al sesso opposto; a mosaico, quando le aree maschili e femminili variamente estese hanno una distribuzione irregolare; trasversale, quando la parte anteriore e posteriore dell’animale sono di sesso opposto, o frontale, quando lo stesso si verifica fra la porzione dorsale e ventrale dell’animale.