GEHRY, Frank Owen (propr. Goldberg Ephraim Owen)
Architetto canadese, naturalizzato statunitense, nato a Toronto il 28 febbraio 1929. Cambiò il nome in Gehry dopo il trasferimento a Los Angeles avvenuto nel 1947. Fra i progettisti più noti, originali e influenti del panorama internazionale, G. ha ricevuto innumerevoli e prestigiosi premi fra i quali il Pritzker prize (1989), il Praemium imperiale (1992), la Gold medal dell’AIA (American Institute of Architects, 1999) e del RIBA (Royal Institute of British Architects, 2000), l’Order of Canada (2003), il Woodrow Wilson award for public service (2004), il Twenty-five year award dell’AIA (2012) e il Prince of Asturias award per le arti (2014).
Dopo gli studi compiuti presso la University of South ern California (1949-1951; 1954) e la Harvard University (1956-57), fondò il suo primo studio a Los Angeles nel 1962: Frank O. Gehry & Associates. Nel 2001 nacque la società Gehry Partners, LLP, poi affiancata, dal 2002, dalla Gehry Technologies per lo sviluppo delle tecnologie digitali progettuali avanzate. Dal 2005 partner di Dassault Systèmes, quest’ultima nel 2014 è stata acquisita da Trimble Navigation, una compagnia di software presente in circa 30 Paesi del mondo, con base a Sunnyvale, California. G. ha insegnato alla Columbia University, a Yale e, dal 2011, alla University of Southern California; ha inoltre ricevuto più di una dozzina di lauree honoris causa da altrettante prestigiose istituzioni universitarie. Selezionato dalla rivista «Vanity Fair» al primo posto nel World architecture survey del 2010, lista degli architetti più noti al mondo, molti suoi edifici costituiscono vere e proprie attrazioni turistiche, dall’iconico Guggenheim Museum (1992-97) di Bilbao alla spettacolare Walt Disney Concert Hall (19992003) di Los Angeles. Nel 2006 il regista Sydney Pollack gli ha dedicato un documentario dal titolo Sketches of Frank Gehry (Frank Gehry - Creatore di sogni), in cui si parla degli ultimi cinque anni della sua lunga carriera.
Fra le realizzazioni più recenti si ricordano: il Jay Pritzker Pavilion (1999-2004) al Millennium Park di Chicago; lo IAC (InterActiveCorp’s) Building a New York (2004-07); la Lewis Science library (2004-08) presso la Princeton University, nel New Jersey; il New World Center (200811) a Miami Beach, Florida; The Beekman Tower (2006-11) in Spruce street a New York, una torre residenziale di 76 piani, la prima costruita da G., cui nel 2011 è stato assegnato lo Emporis Skyscraper award; il Dr. Chau Chak Wing Building (2009-14) presso la University of Technology a Sydney, primo edificio realizzato da G. in Australia; il colorato Biomuseo (2000-14, con Bruce Mau per gli allestimenti interni), che si staglia da una parte sullo skyline della capitale panamense, dall’altra sul canale nel punto in cui la baia si apre verso l’Oceano Pacifico a Calzada de Amador, all’interno di un parco dedicato alla biodiversità; la sede della Fondation Louis Vuitton (2008-14) a Parigi, spettacolare e trasparente museo e centro culturale voluto dal gruppo LVMH di Bernard Arnault al Bois de Boulogne, inaugurato in coincidenza con l’apertura, al Centre Pompidou, della prima retrospettiva europea.
Altri significativi progetti come le Mirvish Towers a Toronto, il Guggenheim Museum ad Abū Dhābi, la nuova sede di Facebook a Menlo Park, California, e l’espansione del Philadelphia Museum of art sono in fase di approvazione. Dal 2013 G. è inoltre coinvolto, con lo studio inglese Foster+Partners, nella rigenerazione dello storico complesso di Battersea Power Station a Londra. L’inconfondibile creatività di G. gli ha consentito di lavorare con successo anche come designer: per es., ha collaborato con Tiffany & Co., firmando sei diverse collezioni di gioielli per il noto marchio statunitense; nel 2004 ha disegnato il trofeo ufficiale per la World cup of hockey; nel 2009 ha collaborato, insieme a Damien Hirst, alla performance di Francesco Vezzoli intitolata Ballets russes Italian style, nel corso della quale Lady Gaga ha indossato un singolare cappello disegnato da G. e realizzato da Miuccia Prada in occasione del 30° anniversario del MoCA (Museum of Contemporary Art) di Los Angeles.