In fitogeografia, complesso di piante (anche cenosi vegetale o, impropriamente, associazione vegetale) che cresce in una data stazione, ossia in un ambiente fisico e chimico ben determinato: i singoli individui hanno influenza più o meno manifesta gli uni sugli altri. La superficie del terreno occupata da una f. può essere molto ristretta, come nel caso di licheni che vivono su una roccia di pochi dm2, o viceversa molto vasta, come per un bosco di conifere. A determinare la composizione floristica della f. e la costanza nella proporzione delle varie specie concorrono tre fattori: l’invasione della stazione da parte dei disseminuli delle singole specie, le condizioni ambientali e la concorrenza che si stabilisce tra gli individui. Benché per le condizioni variabili dell’ambiente una f. non sia mai in equilibrio, le stazioni analoghe di una stessa regione possiedono una vegetazione simile. Lo studio delle f. fa capo a due concezioni molto diverse: la scuola sociologica della fitogeografia considera le f. come entità naturali e indipendenti dalle condizioni della stazione, mentre la scuola sinecologica assume la stazione come base fisica della definizione della f. e spiega la costituzione di questa mediante l’ecologia individuale. La minuta analisi delle f., oltre che interpretare vari fenomeni nella distribuzione dei vegetali sulla superficie terrestre, può fornire dati di utile applicazione per l’agricoltura e la silvicoltura.
La fitocora è un raggruppamento fitogeografico relativo a una certa area della superficie terrestre. Mentre la f. è la risultante delle comuni esigenze biologiche e delle necessità di vita collettiva dell’associazione vegetale, la fitocora riflette l’aspetto geografico delle associazioni (paesaggio vegetale) derivante dai comuni caratteri di adattamento dei loro componenti.