D. di Belli Macchina elettrostatica a induzione (fig. 1), costituita da due pozzi metallici P1, P2 terminanti in due piatti A e B, affacciati a due piatti C, D distaccabili e muniti di manici isolanti E, F. Se il conduttore costituito da P1 e da A ha una piccola carica iniziale, per es. positiva, per induzione si creano cariche indotte di segno alterno in C, D e B. Distaccando i piatti C e D e scaricandoli entro i pozzi P2 e P1 si accresce la carica su questi e quindi anche quella presente sui piatti A e B. Ripetendo questo procedimento varie volte è possibile portare su A e B cariche relativamente grandi, però limitate dal fenomeno delle scariche a effluvio.
In elettrotecnica e in elettronica, d. di tensione, circuito raddrizzatore (fig. 2), impiegante due diodi a, b e due condensatori c, d di elevata capacità; questi ultimi sono connessi in serie in modo che le loro tensioni di carica vanno a sommarsi, avendosi così ai due capi liberi C, D una tensione continua pari, a vuoto, al doppio del valore massimo V della tensione alternata E =V cos ωt applicata tra A e B. Il d. di tensione, consentendo di fare a meno di un trasformatore elevatore di tensione, permette un notevole risparmio di spazio e di peso, ed è largamente impiegato, per es., nei radioricevitori di piccole dimensioni.