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Dio

di Raffaele Savigni - Enciclopedia dei ragazzi (2005)
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Dio

Raffaele Savigni

Essere sovrumano venerato dalle diverse religioni

In ogni tempo uomini delle più diverse culture hanno creduto all'esistenza di forze superiori. Greci e Romani credevano in numerose divinità, simili all'uomo ma molto più potenti; gli Ebrei hanno introdotto il monoteismo, ossia la credenza in un unico Dio onnipotente, che caratterizza anche il cristianesimo e l'Islam. Oggi molti uomini credono in Dio, ma spesso senza aderire a nessuna Chiesa; altri non prendono posizione (agnostici) o rifiutano qualunque fede religiosa (atei)

Le diverse concezioni della divinità

Le religioni tradizionali si fondano per lo più sulla venerazione delle forze naturali e sul culto degli antenati, mentre quelle rivelate (giudaismo, cristianesimo, Islam) credono in un Dio che si rivela nella storia e comunica in modo personale con l'uomo, che risponde affidandosi alla divinità con un atto di fede.

Le religioni orientali presentano per lo più la Divinità come una forza impersonale, e tendono al panteismo; mentre nel Medio Oriente, in Grecia e a Roma si affermarono religioni politeistiche (politeismo) che professavano l'esistenza di più divinità, concepite con le stesse caratteristiche dell'uomo.

Dio nella filosofia greca e nel cristianesimo

Alcuni filosofi greci pensavano che Dio, concepito come intelligenza suprema e motore immobile dell'Universo, non si interessasse molto a ciò che accadeva nel mondo umano, ma vivesse felice della sua solitudine. Nella religione ebraica invece Dio era concepito come una persona pronta a intervenire nella storia per liberare il suo popolo, quello ebraico, dall'oppressione degli Egiziani o per punirlo a causa dei suoi peccati; nei Vangeli Dio è presentato come un padre amoroso che assume la condizione umana nella persona di Gesù, il quale ci insegna a pregare Dio chiamandolo confidenzialmente abbà, cioè "papà".

Il cristianesimo concepisce poi l'unico Dio come Trinità, ossia comunione fra tre persone uguali e distinte: la perfezione divina, modello per l'uomo, non consiste quindi in una beata solitudine, ma nella comunione.

I filosofi e i teologi hanno cercato le prove dell'esistenza di Dio, osservando che l'uomo sente il bisogno di ipotizzare una spiegazione ultima della realtà, e di ricercare la sorgente del desiderio di bene e di felicità che avverte dentro di sé. Sant'Anselmo d'Aosta definì Dio come "l'Essere sommo, il più grande, del quale non se ne può pensare uno maggiore"; e il catechismo di Pio X come "l'essere perfettissimo, Creatore e Signore del Cielo e della Terra".

Ateismo, misticismo e religioni su misura

Gli atei (ateismo) pensano invece che l'idea di Dio sia nata nell'animo umano per l'incapacità di dominare la natura e le proprie pulsioni interiori; per alcuni di loro questa idea sarebbe destinata a scomparire con il progresso scientifico, che rende l'uomo più fiducioso nelle proprie forze. Ma per molti uomini di fede Dio è un essere 'totalmente altro', avvicinabile solo mediante il salto della fede e che in questa vita può essere conosciuto solo in minima parte. È questo il significato della metafora della 'nube oscura', presente nel libro biblico dell'Esodo (2, 21) e utilizzata dai mistici (misticismo), ossia dagli autori spirituali che parlano di Dio ricorrendo alle immagini piuttosto che ai ragionamenti.

Oggi molti dicono di credere in un essere superiore, in una divinità, ma senza precisarne la natura: dicono "Io ho il mio Dio", ma non accettano la rivelazione e i dogmi delle Chiese. Questo atteggiamento viene definito soggettivismo religioso.

Dio è punitivo o soccorrevole?

Gli antichi provavano timore di fronte a Zeus, che scagliava i fulmini dall'Olimpo, e anche in seguito ebrei e cristiani videro spesso in Dio soprattutto un padrone, un sovrano che limitava la libertà dell'uomo. Ma i teologi cristiani di oggi affermano che non si deve cercare in Dio un 'tappabuchi', una facile soluzione a tutti i problemi, bensì considerarlo come una fonte di amore, una persona che attraverso la vita di Gesù insegna come si può donare la propria vita agli altri, superando la paura della morte.

Oggi, dopo la tragedia di Auschwitz, che ha messo in crisi un certo tipo di religiosità, non si può più immaginare il Dio cristiano come un Dio indifferente al dolore dell'uomo, ma piuttosto come una persona che si fa carico delle sofferenze umane e cammina accanto agli uomini anche se questi non se ne accorgono.

Vedi anche
Trinità Trinità Nella teologia cattolica, mistero riguardante l’intima costituzione di Dio; enunciato con la frase «un Dio unico in tre persone»: afferma un’unica natura o essenza della divinità, la quale sussiste in tre persone divine, ossia Padre, Figlio (generato dal Padre) e Spirito Santo (che procede dalle ... logos Sostantivo greco (λόγος «parola, discorso, ragione»), variamente usato nel linguaggio filosofico e teologico. ● Per il più antico pensiero greco, incline a non distinguere l’aspetto verbale dall’aspetto razionale della verità, logos è la ragione che determina il mondo e la legge in cui essa si esprime ... ascetismo Termine inizialmente legato alla concezione cristiana ma poi usato nella storia delle religioni per indicare un fenomeno presente in diverse aree e culture: quel modo di vita e quel complesso di pratiche rituali che tendono a rendere possibile all’uomo una condizione diversa da quella ordinaria, realizzando ... Theotòkos Theotòkos (gr. Θεοτόκος) Titolo, «Madre di Dio», rivendicato per la Vergine nel Concilio di Efeso (431) contro Nestorio, che asseriva Maria madre solo dell’umanità di Gesù.
Indice
  • 1 Le diverse concezioni della divinità
  • 2 Dio nella filosofia greca e nel cristianesimo
  • 3 Ateismo, misticismo e religioni su misura
  • 4 Dio è punitivo o soccorrevole?
Categorie
  • DOTTRINE TEORIE E CONCETTI in Filosofia
  • DIVINITA ED ESSERI EXTRAUMANI in Religioni
Tag
  • CULTO DEGLI ANTENATI
  • ESISTENZA DI DIO
  • ANSELMO D'AOSTA
  • MOTORE IMMOBILE
  • CRISTIANESIMO
Altri risultati per Dio
  • Dio
    Enciclopedia on line
    Nelle religioni monoteistiche, essere supremo, concepito e spesso adorato universalmente come eterno, creatore e ordinatore dell’Universo. Nelle religioni politeistiche, ciascuno degli esseri venerati come superiori all’uomo, dotati di personalità e immortali. Il politeismo La fantasia creatrice di ...
  • Dio
    Enciclopedia Dantesca (1970)
    Kenelm Foster L'idea che D. ha di Dio riflette molte influenze convergenti, ma la sorgente immediata è un desiderio tenace di comprendere e valutare la realtà. Essa rappresenta le intuizioni più profonde di chi, coscientemente, fu al tempo stesso un figlio della tradizione giudaico-cristiana e un erede ...
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    Enciclopedia Italiana (1931)
    Dottrina cattolica. - Intorno all'esistenza e alla natura di Dio, l'insegnamento cattolico distingue nettamente un doppio ordine di verità: quelle che si conseguono con la nativa capacità dell'intelletto umano e insieme formano oggetto di fede, supposta la rivelazione divina; e quelle che, superando ...
Vocabolario
dio²
dio2 dio2 (e Dio, soprattutto nel sign. 1) s. m. [lat. dĕus, pl. dĕi e dī] (pl. dèi, ant. e dial. dii; al sing. l’art. è il, al plur. gli; la d- iniziale ha sempre, dopo vocale, il raddoppiamento sintattico; v. anche iddio). – 1. a. L’Essere...
Dio me l’ha data, guài a chi la tócca!
Dio me l'ha data, guai a chi la tocca! Dio me l’ha data, guài a chi la tócca! – Frase che si ritiene pronunciata da Napoleone I nel cingere la Corona ferrea, il 26 maggio 1805.
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