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demenza

Enciclopedia on line
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In psichiatria, grave processo di deterioramento delle facoltà intellettive; di solito coinvolge le capacità mnesiche, le facoltà propriamente creatrici dell’intelligenza e i processi di sintesi del pensiero. Per essere imperniata sui concetti di depauperamento e di deterioramento, la d. differisce sostanzialmente dalle altre condizioni di debilità mentale (quale, per es., l’oligofrenia), che sono dovute al mancato sviluppo delle facoltà psichiche e che determinano, anziché una perdita, una mancata acquisizione. La d. non costituisce una malattia unica, ma rappresenta un evento che può essere connesso a qualsiasi encefalopatia che determini lesioni distruttive della corteccia cerebrale, indipendentemente dalla sua specifica natura (traumatica, vasculopatica, tossica, degenerativa ecc.). A seconda della causa determinante, la d. può essere irreversibile o non. Possono presentare parziale o totale reversibilità soprattutto le forme da causa esogena (tossica, infettiva, avitaminosica, traumatica) o metabolica o passibile di terapia chirurgica (tumori, aneurismi cerebrali ecc.).

Le forme di d. meglio definite clinicamente sono costituite dal gruppo delle d. proprie dell’età involutiva: forme presenili, cioè la malattia di Pick e la malattia di Alzheimer (➔ Alzheimer, Alois); la d. senile propriamente detta; la d. arteriosclerotica. L’alcolismo, nella grande maggioranza dei casi, più che un quadro demenziale determina un decadimento di tutta la personalità, particolarmente spiccato sul piano etico e su quello della critica. Analoghe considerazioni possono essere fatte per l’epilessia grave, perché anche in questo caso, qualora si abbiano alterazioni permanenti, essenzialmente si verifica un decadimento della personalità. Sindromi demenziali possono osservarsi nei tumori cerebrali, specie in quelli frontali a lento decorso, nella sclerosi diffusa (malattia di Schilder), nella corea di Huntington, nella malattia di Creutzfeld-Jakob, nel parkinsonismo, nella pellagra, nell’idrocefalo normoteso. In quest’ultima condizione morbosa l’intervento neurochirurgico mirante a rimuovere l’effetto dell’occlusione liquorale può condurre a risultati molto favorevoli. La diagnosi differenziale delle forme di d. si fonda sui caratteri della sintomatologia e sull’età di insorgenza di questa, talora sui dati di laboratorio e su indagini strumentali: ecografia Doppler dei vasi cerebrali, tomografia assiale computerizzata (TAC), tomografia a emissioni di positroni (PET) e risonanza magnetica nucleare (RMN). Per quanto concerne, infine, la d. precoce e la d. schizofrenica, va osservato che si tratta di dizioni largamente usate, ma che non corrispondono al concetto di d. (➔ schizofrenia).

Connessa a processi degenerativi delle arterie encefaliche, la d. arteriosclerotica esordisce generalmente con una sintomatologia vaga (astenia, iperattività disforica ecc.) che poi assume caratteri sempre più indicativi di un deterioramento psichico globale: facilità alla commozione e al pianto, accentuazione dei difetti del carattere con predominio delle appetizioni egoistiche, labilità della memoria e dell’attenzione. Negli stadi più avanzati, all’aggravamento di tali fenomeni si possono associare sintomi di focolaio: afasie, aprassie, agnosie.

La d. senile inizia dopo i 65 anni, nella fase cioè del decadimento senile. Questa forma di d. è caratterizzata soprattutto da disturbi della memoria di fissazione ( d. amnestica), ossia da amnesia per i ricordi recenti (che contrasta con la buona capacità di rievocazione dei ricordi lontani), e inoltre da disorientamento temporospaziale, incapacità di sintesi critiche anche elementari, grossolani errori nelle prestazioni pratiche abituali e in quelle del pensiero astratto. A tale disgregazione dell’attività psichica corrisponde un reperto anatomico di atrofia diffusa delle circonvoluzioni con alterazioni degenerative della corteccia: le cosiddette placche senili, rappresentate da formazioni sferoidali costituite da un feltro argentofilo di fibre grossolane e di grumi; alterazioni delle neurofibrille che appaiono conglutinate o atteggiate a nodi o vortici (alterazione vorticosa di Alzheimer); alterazione granulo-vacuolare e atrofia pigmentaria delle cellule nervose.

La malattia di Pick rientra nell’eterogeneo gruppo delle d. frontotemporali, caratterizzate da atrofia focale lobare che interessa la corteccia frontale orbitobasale, la regione del polo temporale e l’amigdala. La fase iniziale della malattia è caratterizzata da diminuzione dell’attitudine all’impegno in uno sforzo psichico continuativo e da tendenza ad atteggiamenti fatui e a disturbi del contegno: nell’ambito del comportamento si possono registrare atti che appaiono veramente intenzionali e definibili come riprovevoli, scriteriati e perfino colposi, ma che in realtà sono dovuti a una attenuazione dei controlli superiori del carattere e dell’intelligenza. In una fase più avanzata la sintomatologia acquista lineamenti più caratteristici e le sindromi che si sviluppano variano in rapporto alle zone particolarmente colpite da atrofia.

La d. a corpi di Lewy (LBD) è la seconda forma di d. corticale degenerativa nella popolazione anziana, riscontrata nel 10-15% dei casi autoptici. Anatomopatologicamente è caratterizzata dalla deposizione di aggregati di α-sinucleina, un normale costituente delle vescicole sinaptiche a livello del tronco encefalico, dell’ippocampo, dell’amigdala, dello striato e della corteccia cerebrale. Gli aggregati si possono presentare in diverse forme come i tipici corpi di Lewy, i neuriti di Lewy o gli sferoidi neuroassonali. Le principali caratteristiche cliniche della LBD sono d., disturbo di memoria preminente e persistente. Tipica la fluttuazione delle funzioni cognitive con importanti variazioni di attenzione e stato di coscienza, allucinazioni visive ricorrenti e caratteristiche motorie di parkinsonismo.

Vedi anche
morbo di Alzheimer Patologia degenerativa del sistema nervoso caratterizzata da un quadro di demenza presenile o senile, descritta per la prima volta nel 1909 dallo psichiatra tedesco Alois Alzheimer (Marktbreit 1864 - Breslavia 1915). sintomatologia ed eziologia I sintomi principali sono rappresentati dalla perdita progressiva ... atrofia Riduzione di volume di tessuti e organi dovuta alla diminuzione di volume delle singole cellule e della sostanza intercellulare; è per lo più accompagnata anche da diminuzione numerica degli elementi cellulari. Nell’uomo si hanno atrofia fisiologiche (in rapporto alla senilità, all’involuzione di alcuni ... schizofrenia Termine, coniato da E. Bleuler, che fa riferimento alla caratteristica essenziale di un vasto gruppo di psicosi il cui fenomeno psicopatologico fondamentale è costituito da un processo di disgregazione (dissociazione) della personalità psichica; questo processo si traduce in gravi disturbi della strutturazione ... amnesia Perdita o diminuzione notevole della memoria. Si dice generale se il deficit ha un carattere più o meno globale, lacunare se colpisce isolatamente gruppi di ricordi, caratteristica della demenza arteriosclerotica. L’ amnesia retrograda inibisce la rievocazione di ricordi precedenti l’avvenimento morboso ...
Categorie
  • NEUROLOGIA in Medicina
  • PSICHIATRIA in Medicina
Tag
  • TOMOGRAFIA ASSIALE COMPUTERIZZATA
  • MALATTIA DI ALZHEIMER
  • VESCICOLE SINAPTICHE
  • CORTECCIA CEREBRALE
  • FUNZIONI COGNITIVE
Altri risultati per demenza
  • demenza
    Dizionario di Medicina (2010)
    Carlo Caltagirone Il termine demenza definisce una compromissione stabile delle funzioni cerebrali superiori acquisite ed esclude tutti gli stati di insufficienza mentale transitoria o secondaria a sviluppo deficitario. Il concetto di demenza implica un’incapacità da parte dell’individuo affetto di ...
  • Demenza
    Universo del Corpo (1999)
    Luigi Amaducci Mario Falcini Il termine demenza, derivato del latino demens, "uscito di mente", che nel linguaggio comune indica spesso genericamente stati di infermità mentale o insensatezza, contrassegna in psichiatria un grave processo di deterioramento delle facoltà intellettive, che in quanto ...
  • DEMENZA
    Enciclopedia Italiana (1931)
    Abusivamente è sinonimo di follia. In senso proprio, demenza è un impoverimento grave e irreparabile del patrimonio psichico, dovuto a lesioni anatomiche distruttive della corteccia cerebrale, per solito diffuse e più o meno rapidamente progressive. Le lesioni a focolaio della corteccia cerebrale non ...
Vocabolario
demènza
demenza demènza s. f. [dal lat. dementia, der. di demens -entis «demente»]. – Nel linguaggio medico, deterioramento grave e irreparabile delle facoltà intellettive. Più in partic., in psichiatria, il decadimento grave e irreversibile dell’attività...
indementiménto
indementimento indementiménto s. m. [der. di demente], non com. – Il divenire demente; progressivo passaggio a uno stato di demenza.
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