Genere narrativo in cui temi legati alla realtà delle società postindustriali (cibernetica, robotica, telematica, realtà virtuale, biotecnologie, clonazione) vengono elaborati fantasticamente nel segno di un’ideologia contestataria, di ribellione e critica sociale, analoga a quella del movimento punk o della musica punk rock. Originale sintesi di suggestioni tecnologiche e cultura underground (➔), il c. si è affermato negli Stati Uniti nel corso degli anni 1980 grazie soprattutto al romanzo Neuromancer (1984) di William Gibson e a un’antologia di racconti di autori vari pubblicata da B. Sterling nel 1986, Mirrorshades. Adottando modalità narrative proprie della fantascienza, il c. si è poi aperto alla contaminazione con altri generi, particolarmente il noir, avendo tra i propri antecedenti il romanzo hard-boiled e tra i modelli più vicini autori come l’inglese J.G. Ballard o lo statunitense Philip K. Dick, autore di Do androids dream of electric sheep? (1968), da cui R. Scott trasse ispirazione per il film Blade runner (1982), uno dei sicuri punti di riferimento dell’immaginario cyberpunk.