Malattia (detta anche putrefazione, marciume) dovuta a batteri o a funghi che fanno degenerare i tessuti di una pianta. Si distingue una c. umida, quando i tessuti diventano molli e trasudano liquidi fetidi, e una c. secca, quando le parti malate diventano dure.
Particolare varietà di necrosi a carico di parti di un tessuto o di un organo. La sede più comune è rappresentata dagli arti, dal naso, dalle orecchie e da alcuni organi interni: polmoni, appendice, intestino (ernie strozzate). Vari fattori eziologici possono indurre la c. per azione diretta sui tessuti, come cause lesive fisiche e chimiche (ustioni, congelazioni, contusioni, causticazioni) o come infezione putrida, oppure possono provocarla indirettamente per alterazioni a carico di arterie (c. arteriosclerotiche, trombotiche, emboliche, arteritiche, tossiche), di vene (piede da trincea) o di nervi (angioneurosi). La c. si dice secca (o necrosi con mummificazione) quando i tessuti appaiono neri, duri, mummificati; si dice umida quando la parte colpita appare sede di edema dovuto alla essudazione plasmatica e ai liquidi originati dalla lisi dei tessuti. La cura della c., a seconda della causa, può essere medica o chirurgica (amputazione).
C. embolica È dovuta all’improvvisa occlusione di una grossa arteria di un arto, da parte di un embolo (per vizi o malattie di cuore o nel decorso post-operatorio ➔ embolo).
C. gassosa Gravissima complicazione di ferite per lo più lacero-contuse, soprattutto a carico degli arti inferiori, sostenuta dai germi dell’infezione putrida.
C. infantili Nell’età infantile esiste una relativa predisposizione ai processi con evoluzione cancrenosa. Tra questi sono da segnalare: la c. della mucosa della bocca (o cancro acquatico); la c. della vulva; la c. disseminata primitiva della cute nei lattanti, e quella secondaria a dermatosi settiche. Queste forme colpiscono in genere i soggetti immunodepressi e sono prodotte per lo più da batteri anaerobi. La cura si basa su medicazioni razionali, antibiotici ecc.
C. senile (o c. arteriosclerotica). È dovuta all’occlusione di un’arteria degli arti inferiori per trombi o placche ateromasiche.
C. traumatica È dovuta all’interruzione traumatica di una grossa arteria, per cui il sangue non può più irrorare i tessuti.