Ammasso di materiali o di elementi naturali a sviluppo prevalentemente orizzontale.
B. fluviale e b. marino Deposito di materiali terrosi, sabbiosi, ghiaiosi che si accumulano sul letto dei fiumi o sui fondi marini.
B. corallino Costruzione di colonie di madrepore e coralli associate ad alghe calcaree (litotamni) e briozoi.
B. nulliporico. B. marino costiero, originato per accumulazione di nullipore; è esclusivo dei mari caldi, tropicali.
B. perlifero Zona del fondo marino ricca di molluschi perliferi.
B. pubblico Istituto di deposito, giro e cambio, gestito direttamente dallo Stato o dalla città in cui sorse, oppure appaltato a privati ma in regime di monopolio e sotto controllo degli enti pubblici. I b. pubblici apparvero nella storia della banca nel 15° sec., man mano che decadevano i banchieri privati, e svolsero dal Cinquecento al Settecento, in Italia e fuori, funzioni di massimo rilievo. Il primo e più famoso in Italia fu il B. di S. Giorgio (1407), accanto al quale vanno ricordati la Tavola della città di Palermo (1553), il B. di Rialto a Venezia (1587), il B. di Santo Spirito a Roma (1606), il Monte dei Paschi di Siena (➔), e i numerosi b. napoletani – per lo più a carattere di fondazioni di beneficenza, che svolgevano insieme funzioni di monte di pietà, di b. di deposito e di istituto di circolazione – dalla cui fusione sorse il Banco di Napoli. Fuori d’Italia ebbero fama mondiale la Banca dei cambi di Amsterdam (1609), il B. di giro di Amburgo (1619) e la Wiener Stadtbank (1703) di Vienna, sorti soprattutto per facilitare e disciplinare i pagamenti ma trasformatisi poi – soprattutto la prima – in veri e propri istituti creditizi e finanziari.
B. d’officina Robusto tavolo sul cui piano sono fissate le morse e talora piccole macchine utensili a mano.
B. di prova Impianto per il collaudo e il controllo di macchine. Importanti quelli per i motori a combustione interna, il cui nome proviene dal robusto b. sul quale si fissa il motore, raccordandolo con la tubazione di alimentazione del combustibile e con le diverse apparecchiature di controllo. La potenza erogata dal motore è assorbita da un freno dinamometrico; tramite la determinazione della coppia fornita dal motore e la misura del numero dei giri al quale essa viene fornita si risale alla potenza. Il consumo di combustibile è misurato mediante contatori volumetrici o ponderali, mentre termometri indicano le temperature dell’olio lubrificante, dei gas di scarico, dell’acqua refrigerante all’entrata e all’uscita.