Nome di vari tipi di strumenti portatili astronomico-nautici di rame o di ottone (eccezionalmente di legno), usati fino al 18° sec. per il duplice scopo di determinare l’altezza del Sole o di un altro astro qualsiasi sull’orizzonte, e di risolvere speditamente problemi di astronomia sferica. Il tipo più comune è costituito da uno spesso piatto o disco di metallo (fig.), con diametro di 10-20 cm, che si tiene in mano sospendendolo al pollice per mezzo di un anello inserito all’estremo di un diametro, in modo da disporlo nel piano verticale passante per l’astro: l’altezza (o distanza zenitale) di questo viene misurata guardandolo attraverso un’opportuna alidada (o diottra) rotante intorno a un asse centrato nel disco e munita di traguardi all’estremità.
Gli astronomi facevano scarso uso dell’a. (insufficiente per le misure di precisione), che ebbe invece grandissima voga fra i naviganti e gli astrologi fino al 18° sec., quando il sestante lo soppiantò negli usi nautici. Il più antico a. che si conosca è del 912 e si conserva a Parigi.