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Modigliani, Amedeo

di Eugenia Querci - Enciclopedia dei ragazzi (2006)
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Amedeo Modigliani

Eugenia Querci

Un artista moderno, maestro di sintesi

Il pittore e scultore Amedeo Modigliani elaborò uno stile inconfondibile: volti semplificati e ridotti a poche linee sommarie, colori intensi, pose composte, inquadrature ravvicinate.

Le misteriose figure dipinte, la vita breve e dissoluta fanno di lui un modello di artista novecentesco, tormentato e geniale

Livorno, Firenze e Venezia: l’ansia del nuovo

La fama di Modigliani è diffusa in tutto il mondo: un artista geniale, dallo stile personalissimo e inconfondibile. Nato nel 1884 a Livorno da una famiglia ebrea, a soli 14 anni inizia a dipingere nello studio di Guglielmo Micheli, un artista di scuola macchiaiola.

Un viaggio compiuto in varie città italiane (Napoli, Roma, Firenze, Venezia) e nei loro musei fa emergere prepotentemente in Modigliani la sete di nuove esperienze. Così, nel maggio 1901 si trasferisce a Firenze per iniziare i corsi di disegno presso la Scuola libera del nudo.

Incontra il pittore cileno Manuel Ortiz de Zárate che gli descrive con entusiasmo il panorama artistico di Parigi: gli impressionisti come Claude Monet, Édouard Manet e Pierre-Auguste Renoir, i maestri del colore come Gauguin, Vincent Van Gogh, Cézanne, i celebratori della vita moderna e delle sue miserie, come Henri de Toulouse-Lautrec. Il giovane Modigliani è affascinato da questi racconti. Trasferitosi a Venezia per studiare all’Istituto di belle arti, trascura i corsi per passare il tempo disegnando tra caffè e locali in compagnia di altri pittori dal temperamento inquieto.

La vita parigina, tra arte e dissolutezza

Finalmente, nel 1906, il giovane Amedeo può partire per Parigi. Vive in quartieri come Montparnasse e Montmartre, abitati da artisti esordienti, con poco denaro e molte idee. Visita musei e gallerie, ammira con i suoi occhi l’arte più innovativa, compresa quella di Henri Matisse e Pablo Picasso.

Il suo principale interesse è la figura umana, studiata attraverso il disegno, la pittura e la scultura. Dipinge prevalentemente in interno e il suo stile è debitore delle ricerche sui volumi di Cézanne e dei colori intensi dei fauves. Se la sua arte cresce, lo stile di vita diviene sempre più disordinato. La salute già fragile è progressivamente minata dall’abuso di alcol e droghe, mentre la difficoltà a vendere i propri dipinti lo mette in condizioni finanziarie critiche.

A Parigi vi sono in quest’epoca vari movimenti artistici (il cubismo, il fauvismo, il futurismo) ma Modigliani, pur traendone ispirazione, non si lega ufficialmente a nessun gruppo. Cerca il suo linguaggio, la sua originalità. È affascinato dalla tradizione classica e dai grandi maestri del disegno, ma allo stesso tempo si avvicina all’arte tribale africana e oceanica. Di questa apprezza l’espressività e l’estrema capacità di sintesi che desidera raggiungere anche nelle proprie opere. Si dedica soprattutto alla scultura e conosce lo scultore rumeno Constantin Brâncusi, con cui condivide l’interesse per un’arte liberata da ogni elemento descrittivo.

Lo studio del volto umano e la visione ideale

Con lo scoppio della Prima guerra mondiale (1914) la vita, anche per gli artisti, diviene più dura. Modigliani dipinge con passione e ritrae modelle e amici con un disegno schematico che richiama linee geometriche e forme arcaiche, animato da colori decisi e intensi, talvolta brillanti, talvolta cupi. In questo periodo (1916) avviene l’incontro con Léopold Zborowski, un letterato polacco che diventerà suo stretto amico, protettore e mercante, determinandone la fortuna commerciale e la fama. Ma all’artista non rimane molto da vivere. L’esistenza dissoluta e una grave forma di tubercolosi lo portano alla tragica morte nel gennaio 1920, a soli 36 anni. Le opere di questi anni rendono tuttavia celebre il nome di Modigliani. Originale ritrattista, non punta alla somiglianza. Di ogni volto mantiene i principali caratteri fisionomici, ma allo stesso tempo elabora una visione idealizzata e mentale: i colli si allungano, gli occhi diventano fessure trasparenti, le forme di teste e corpi ricordano gli archi appuntiti e slanciati delle architetture gotiche. La sua arte nasce dunque dalla realtà ma, attraverso la costante ricerca di purificazione delle forme, giunge a immagini misteriose ed enigmatiche, secondo un personale ideale di perfezione.

Vedi anche
Chaïm Soutine Soutine ‹sutìn›, Chaïm. - Pittore (Smilovič, Minsk, 1894 - Parigi 1943). Nato da povera famiglia ebraica, frequentò l'accademia di Vilnius; a Parigi dal 1913, studiò G. Courbet e P. Cézanne, oltre che gli antichi maestri (soprattutto Rembrandt, Tintoretto, El Greco), e fu amico di M. Chagall, I. Lipchitz ... Giovanni Fattóri Fattóri, Giovanni. - Pittore italiano (Livorno 1825 - Firenze 1908); uno dei maggiori pittori italiani del sec. 19º. Condusse una vita modesta, tenendosi in disparte anche dalle polemiche dei macchiaioli di cui è considerato il massimo esponente. Dopo aver studiato a Livorno con G. Baldini e a Firenze ... Gino Severini Pittore (Cortona 1883 - Parigi 1966). A Roma dal 1899, conobbe U. Boccioni e G. Balla che lo introdusse alla tecnica divisionista. Stabilitosi nel 1906 a Parigi (dove trascorse, con intervalli, la maggior parte della sua vita), Severini, Gino entrò in contatto con i circoli dell'avanguardia artistica ... Moïse Kisling Kisling ‹kìsliṅ›, Moïse. - Pittore polacco (Cracovia 1891 - Sanary-sur-Mer, Var, 1953), naturalizzato francese. Allievo di J. Pankiewicz all'accademia di Cracovia, espose a Parigi per la prima volta nel 1911. Dopo aver servito nella Legione straniera (1914-15), visse a Parigi, formando con A. Modigliani ...
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Altri risultati per Modigliani, Amedeo
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    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 75 (2011)
    (Amedeo Clemente) Rossella Canuti – Nacque il 12 luglio 1884 a Livorno, da Flaminio, di origine ebrea sefardita romana, e da Eugénie Garsin, di origini ugualmente sefardite ma del ramo marsigliese. Alla nascita del M., quarto figlio dopo Giuseppe Emanuele, Margherita e Umberto, l’impresa del padre, ...
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    Pittore italiano (Livorno 1884 - Parigi 1920). Cruciale per la maturazione della sua pittura fu il suo trasferimento a Parigi: qui fu a contatto con i gruppi d'avanguardia (soprattutto con i fauves), risentendo in un primo momento specialmente dell'influenza di P. Picasso, H. de Toulouse-Lautrec e P. ...
  • MODIGLIANI, Amedeo
    Enciclopedia Italiana (1934)
    Palma Bucarelli Pittore e scultore, nato a Livorno il 12 luglio 1884, morto a Parigi il 25 gennaio 1920. Terminati gli studî ginnasiali, si dedicò alla pittura, prima nella città natale, col Micheli, poi, per un breve periodo, nell'Accademia di belle arti di Firenze; ma, in sostanza, si può dire un ...
Vocabolario
amedèo
amedeo amedèo s. m. – Moneta (propr. amedeo d’oro) di Vittorio Amedeo I, duca di Savoia, del valore di dieci scudi d’oro, emessa nel 1633 dalla zecca di Torino.
beato amedèo
beato amedeo beato amedèo locuz. usata come s. m. – Moneta d’argento del valore di 9 fiorini fatta coniare nelle zecche di Torino e di Vercelli dal 1609 al 1629 da Carlo Emanuele I duca di Savoia, così chiamata perché nel rovescio presenta...
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