teogonia Mito o insieme di miti che illustrano la nascita o la discendenza degli dei.
Il vero terreno della t. è la religione politeistica, e, in modo particolare, una sua fase avanzata cui non siano aliene certe nascenti tendenze speculative. L’origine del pensiero teogonico è sostanzialmente implicita nel politeismo stesso; ogni religione politeistica conosce, infatti, gruppi di divinità: coppie divine o triadi che abbracciano una coppia di genitori e il figlio, o anche raggruppamenti più estesi. Anche a prescindere da ogni fattore ulteriore, la t. è già fondata sulla natura stessa del mito, che è sempre orientato sulla questione delle origini (sia del mondo, dei suoi fenomeni o aspetti fondamentali, sia delle istituzioni umane) e che, investendo le divinità stesse, pone il problema della loro provenienza, cioè, in termini di antropomorfismo, della loro discendenza. Uno speciale impulso alla formazione di t. può derivare anche dalla stratificazione storica di una religione politeistica, di cui si abbia qualche vaga coscienza: gli dei più antichi e meno venerati si addossano, in tal caso, la parte di genitori o progenitori degli dei che sono nel centro della venerazione attuale.
Le condizioni dello sviluppo di una t. più sistematica sono un antropomorfismo sostanziale, che permetta di parlare di amori e matrimoni tra divinità, e una tendenza all’organizzazione coerente delle tradizioni. Altra condizione è forse data dall’aspetto cosmico delle divinità, cioè dall’attribuzione a esse di legami particolari con fenomeni, elementi, aspetti della natura e del cosmo (cielo, acqua, sole, terra, luce, tenebre), per cui il pensiero cosmogonico può sfociare in forme teogoniche: per es., la separazione di cielo e terra (concepiti come strettamente aderenti in origine), uno dei motivi cosmogonici più largamente diffusi nel mondo, può assumere l’aspetto dello scioglimento, più o meno violento, dell’abbraccio di un dio-cielo e di una dea-terra, come in Grecia Urano e Gea, nella Polinesia Rangi e Papa, o di un dio-terra e di una dea-cielo, come nell’antico Egitto Geb e Nut.