In tecnologia meccanica, operazione di finitura superficiale spinta dei pezzi eseguita con apposite macchine (superlevigatrici e microrettificatrici), che utilizzano mole abrasive oscillanti a contatto con i pezzi stessi; le mole sono costituite da pietre dure a grana molto fine. La s. elimina gli inconvenienti della rettifica, che, surriscaldando i pezzi lungo la linea di contatto fra mola e pezzo di lavoro, può far salire la temperatura di questo fino a 700-1500 °C, compromettendo il trattamento termico precedente. La lavorazione ha luogo sotto un getto di liquido refrigerante (miscela di olio e petrolio) per facilitare l’abrasione, ma principalmente per allontanare le particelle di materiale asportato e di abrasivo. Il grado di finitura superficiale che così si ottiene limita le irregolarità superficiali a circa 0,01 µm.