Introduzione Storica. -1. Il vocabolo algebra è una derivazione della parola araba al-giabr, che si trova per la prima volta nel libro Kitāb al-giabr wa 'l-muqābalah dell'astronomo e geografo Muhammad [...] , trasse l'ispirazione da Diofanto ma in suo confronto attuò notevoli progressi, dando maggiore estensione al linguaggio simbolico di esso e regole più complete per il calcolo algebrico, e risolvendo un gran numero di nuovi problemi tanto determinati ...
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Notazioni adottate in questo articolo:
A × B denoterà il prodotto scalare di due vettori.
A ⋀ B denoterà il prodotto vettoriale di due vettori.
Se R è un vettore di componenti X, Y, Z, il simbolo div. [...] il nome di "potenziale mutuo" dei due circuiti: nel linguaggio nostro, non è un potenziale, ma ha le dimensioni d mezzo dielettrico considerato.
In terzo luogo, è possibile una propagazione regolare permanente per onde, in tal guisa che in ogni piano ...
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. È la disciplina che tratta degli stemmi, e si divide in due parti: storia degli stemmi, cioè sorgere, fiorire, decadere del loro uso; e regole araldiche che ne disciplinano la forma, le figure e gli [...] le cose vive subiscono, si formarono dai teorici dell'araldica codici di regole per tutta la materia attinente agli stemmi; e si formò anche uno speciale linguaggio araldico con termini rigidi e costanti. Inoltre, le continue concessioni di nobiltà ...
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GENETICA (dal gr. γενετικός "relativo alla generazione")
Thomas Hunt MORGAN
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La teoria dell'individualità dei cromosomi dà un'importanza assai notevole alla sostanza cromatica, come estrinsecatrice [...] genitore; ma oggi è noto che questa non è affatto la regola perché in moltissimi casi il carattere dell'ibrido è intermedio fra di crossing over e il termine è entrato ormai nel linguaggio scientifico internazionale.
Il risultato fu intravisto da W. ...
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MEDIOEVO
Giorgio FALCO
Angelo MONTEVERDI
. Il concetto di Medioevo, cioè di un periodo storico compreso fra l'antichità e l'età contemporanea, nasce tra il Quattro e il Cinquecento nelle grandi [...] VIII ci ha lasciato, attestano nello sconnesso balbettar del linguaggio lo stato miserando della cultura latina. Degna letteratura in versi precetti morali come Bonvesin da la Riva, o regole di buona educazione come l'autore del Facetus, o consigli ...
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SESSO
Giuseppe MONTALENTI
Lidio CIPRIANI
(fr. sexe; sp. sexo; ted. Geschlecht; ingl. sex).
Sommario. - Introduzione (p. 481). - Storia (p. 482). - La determinazione del sesso: Rapporto numerico dei [...] blastomeri in cui l'uovo s'è diviso, che si sono regolati e hanno dato due embrioni completi. Anche questi sono sempre porta nel nucleo del problema. Evidentemente, volendo usare un linguaggio consacrato dall'uso, le varie azioni fisiche e chimiche ...
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METABOLISMO (XXIII, p. 17; App. II, 11, p. 293; III, 11, p. 68)
Carlo Alfonso Rossi
Libero Martoni
Si può affermare che gli organismi viventi creano e mantengono il loro essenziale ordine interno a [...] gli OH dal lato esterno della membrana (fig. 5).
Regolazione dell'attività enzimatica e delle vie metaboliche.
Nell'ultimo ventennio più frequenti sono: ritardo mentale, ritardo del linguaggio (anche senza parallelo ritardo intellettivo), scarsa ...
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Le voci di argomento cinematografico compaiono sin dall'inizio nell'Enciclopedia Italiana (v. cinematografo, X, p. 335), in cui sono rievocati gli esperimenti sugli oggetti in movimento e i 'macchinari' [...] pur nella diversità dei loro approcci alla realtà e al linguaggio filmico e nella differenza dei risultati artistici, si sono di speculazione commerciale;
- l'art. 12, nel regolare i rapporti tra programmazione televisiva e opere filmiche, dispone ...
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TASSO, Torquato
Umberto BOSCO
Da una nobile famiglia bergamasca, le cui prime notizie sicure risalgono al sec. XIII, nacque T. a Sorrento da Bernardo (v.) e da Porzia de' Rossi l'11 marzo 1544. Ebbe [...] , i preconcetti teorici che assegnavano all'alta poesia un linguaggio aulico e generico, né deve obbedire a quell'istinto poi, lo aveva ispirato: il conflitto degli istinti con la regola: qui, con la legge dell'amicizia che Torrismondo viola, ...
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(XIV, p. 132; App. III, i, p. 564; IV, i, p. 714; v. equazioni differenziali, App. V, ii, p. 131).
Il concetto generale di e. in matematica è trattato nella voce equazioni del vol. XIV dell'Enciclopedia [...] analitici formulabili in modo generale con il linguaggio dell'analisi funzionale e nella cui risoluzione è una funzione definita su Ω, ∇u il gradiente di u e F è una funzione regolare definita su Ω×R×RN. Esempi di e. di questo tipo sono l'e. iconale ...
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regolare2
regolare2 v. tr. [dal lat. tardo regulare, der. del lat. class. regŭla «regola»] (io règolo, ecc.). – 1. a. Istituire, dare o imporre una regola o una norma, o un complesso di regole e norme, così che una forza, un’azione o un processo,...
regola
règola s. f. [dal lat. regŭla (der. di regĕre, propr. «guidare diritto»), che significò dapprima «assicella di legno, regolo» e per traslato «regola, norma»; cfr. regolo1 e, per l’analogia del passaggio semantico, canone]. – 1. Modo...