religione
La fede nel divino
Alla base di ciascuna religione c’è la convinzione che il mondo e la vita dell’uomo dipendano da esseri diversi dall’uomo e più potenti. Tutte le religioni hanno miti, cioè racconti che spiegano come la realtà attuale ha preso forma, e riti, cioè cerimonie che gli uomini compiono per questi esseri o per influenzare la realtà che da essi dipende
La storia delle religioni è una disciplina sorta in età moderna, ma già gli antichi confrontavano i loro sistemi religiosi e cercavano, per esempio, di ‘tradurre’ i nomi delle rispettive divinità: si pensi alle equivalenze tra dei greci e romani (Ares è Marte, Zeus è Giove) o tra quelli sumerici e accadici (Mesopotamia).
Lo scopo della storia delle religioni è comprendere in modo storico tutte le religioni, tenendo attentamente conto delle somiglianze e delle differenze. Per esempio, non tutti gli esseri venerati dalle religioni sono dei o divinità come il Dio dei cristiani o gli dei greci: alcuni sono spiriti o antenati (veri o mitici) oppure animali. In alcuni casi si crede che siano vivi e attivi anche oggi, in altri che abbiano agito solo nel passato mitico, magari creando il mondo e poi facendosi da parte. A volte li si concepisce come distinti dal mondo naturale, altre volte li si identifica con esso. Esistono tante religioni quante sono le culture, e ogni religione è strettamente legata alla vita del gruppo umano che la professa.
Questo è ancora più evidente nelle civiltà del passato e nelle società dette primitive o tradizionali, in cui ogni aspetto della vita umana – nascita, malattia, morte, produzione di beni, potere politico – ha un’importanza religiosa e non si fa quindi distinzione tra azioni o idee religiose e azioni o idee profane. Questa è la differenza fondamentale tra queste religioni, dette anche etniche (cioè proprie di un popolo), e altre religioni, come le varie confessioni cristiane del mondo moderno, caratterizzate dalla tendenza a separare quello che è di interesse religioso (per esempio le credenze sull’aldilà) da quello che non lo è (per esempio i sistemi politici o le cognizioni scientifiche).
Il modello di religione etnica più noto è il politeismo del mondo classico e orientale. In questo tipo di religione gli dei avevano un aspetto umano (talvolta anche animale, come presso gli Egizi), vivevano in modo simile agli uomini – dividendosi i compiti come in una città ben organizzata (il dio della guerra, il dio della scrittura, la dea dell’amore) – e spesso erano agli ordini di una divinità superiore che fungeva da re (Zeus per i Greci o Ra per gli Egizi). Al politeismo si oppongono le religioni monoteiste, cioè l’ebraismo (giudaismo), il cristianesimo e l’islamismo (Islam), che credono in un solo Dio creatore e responsabile di tutto l’universo. Queste tre religioni, assieme ad altre come il buddismo (Buddha e il buddismo) sono chiamate anche religioni rivelate, perché sono il frutto di una rivelazione divina comunicata a un individuo (anche se ognuna di esse deriva, in varia misura, da religioni precedenti). Una differenza notevole tra il politeismo dell’antichità e le religioni rivelate è anche nella concezione dei luoghi sacri: il tempio antico era la dimora della divinità, spesso proibita agli uomini, mentre la chiesa cristiana, la sinagoga e la moschea sono luoghi di assemblea dei fedeli.
Tutte le religioni si differenziano poi non solo per le credenze, ma anche per il culto – cioè l’insieme di riti praticati – e le norme di vita, come i cibi ammessi o proibiti e le usanze matrimoniali.
Tutti i popoli che hanno la scrittura hanno prodotto testi religiosi, ma si parla di libri sacri (come la Bibbia, il Corano) quando esiste un insieme di testi normativi per tutti i fedeli di una religione.
La convivenza pacifica tra persone di religioni diverse è in pericolo quando ciascuna delle religioni si ritiene l’unica ‘vera’. La storia ha visto molti conflitti per motivi religiosi, come la persecuzione dei cristiani durante l’Impero Romano, o quella degli ebrei da parte dei cristiani, o le guerre tra cattolici e protestanti. Il conflitto spesso nasce col pretesto di conservare la purezza di una religione, mascherando il fatto che tutte le religioni si trasformano nel tempo e si influenzano le une con le altre.