Modificazione patologica dei tessuti indotta dall’azione di radiazioni ionizzanti in genere. Le lesioni più diffuse e più note sono quelle a carico dei tegumenti esterni (radiodermite, radioepitelite, radiomucosite ecc.), che variano dal semplice eritema alla distruzione dei tessuti (radionecrosi). Le cause delle r. sono notevolmente aumentate in rapporto al moltiplicarsi delle occasioni di esposizione al rischio: impiego di radioisotopi in campo scientifico, medico e industriale; uso di apparecchi speciali (ciclotrone, betatrone, sincrotrone); impiego di raggi X e gamma in medicina e nell’industria; incidenti nucleari.
La radiodermite è un processo infiammatorio o distrofico del tegumento cutaneo; può essere acuta o cronica, localizzata o globale. La forma acuta (radioepidermite), della durata da 1 a 6 mesi, si manifesta in casi meno gravi con eritema ed edema doloroso, talvolta con vescicole e ulcerazioni superficiali, e nei casi più gravi con necrosi massiva di cute e sottocute, spesso complicata da sovrapposizioni batteriche e intenso dolore. La forma cronica, considerata precancerosa, può far seguito a una manifestazione acuta o a ripetute minime irradiazioni: consiste in un processo distrofico della cute, che diviene secca, discromica, priva degli annessi (peli, ghiandole sebacee ecc.), talvolta con ipercheratosi e ulcerazioni; a carico delle unghie compaiono friabilità, fissurazioni ed emorragie sottoungueali.
La radioepitelite è la r. della cute e delle mucose, con interessamento dell’epitelio.
La radiomucosite è la r. della mucosa simile alla radiodermite che per lo più si osserva nel corso di applicazioni di radio- o di plesioterapia.
La radionecrosi, la forma più grave di lesione acuta da radiazioni, è caratterizzata da una particolare accentuazione dei sintomi delle radiodermatiti: l’eritema ha inizio precoce e un colorito intensamente violaceo, l’infiltrazione edematosa è particolarmente dura, le ulcerazioni, che si formano con relativa rapidità, hanno bordi ispessiti e il fondo ricoperto da un’escara dura, e sono più o meno profonde, potendo coinvolgere nei casi gravi il piano osseo. Si associa una sintomatologia dolorosa, urente, lancinante; la tendenza alla riparazione è scarsa, ed è possibile lo sviluppo locale di epiteliomi.