Nome commerciale di una miscela di esteri formati dal saccarosio con vari acidi grassi, il cui uso si è diffuso in sostituzione dei grassi tradizionali per la preparazione di snack e alimenti fritti; poiché non viene idrolizzato dagli enzimi lipolitici del tratto gastrointestinale, è un grasso acalorico. Gli studi condotti su suoi eventuali effetti tossici, mutageni, genotossici e cancerogeni hanno portato, nel 1996, all’approvazione ufficiale del prodotto, limitatamente agli impieghi citati, da parte della FDA (Food and Drugs Administration), l’agenzia governativa statunitense incaricata di regolamentare la commercializzazione dei prodotti alimentari, farmaceutici ecc. al fine di tutelare la salute pubblica. Tale autorizzazione è stata invece negata in Canada, con la motivazione che o. determinerebbe una riduzione dell’assorbimento delle vitamine liposolubili e, non di rado, seri disordini gastrointestinali. Gli esteri che compongono o. contengono 6, 7 o 8 molecole di acidi grassi legate al saccarosio, il quale quindi ‘sostituisce’ il glicerolo presente nei trigliceridi.