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oculistica

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(o oftalmologia) Ramo specialistico della medicina che studia la patologia dell’organo della vista e dei suoi annessi.

Le origini dell’o. sono assai antiche e corrispondono alle prime osservazioni di anatomia dell’occhio: la descrizione della cavità orbitale, del globo oculare, della pupilla e dei nervi ottici è reperibile nel Corpus Hippocraticum, mentre a Erofilo si debbono studi sulla retina e a Galeno ricerche sulla struttura della caruncola lacrimale e delle ghiandole lacrimali, del corpo ciliare, degli umori e dei muscoli motori dell’occhio. Le affezioni dell’occhio anticamente erano divise in oftalmie quando si avevano delle lesioni esterne (cheratiti, iriti ecc.), in ambliopia e amaurosi quando si aveva la diminuzione o la perdita della vista per alterazioni delle tuniche interne dell’occhio o per lesioni nervose, e in glaucomi quando si avevano delle alterazioni delle pupille, attribuendo a questi termini un significato diverso o più estensivo di quello attuale. Una definizione più precisa delle malattie dell’occhio, dell’interessamento delle varie membrane o delle vie nervose, è stata possibile solo a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, grazie al perfezionamento delle tecniche diagnostiche. Con il progredire della ricerca scientifica e delle nuove tecnologie applicate in o. si sono potute sviluppare metodiche più perfezionate per la diagnosi e la terapia delle diverse patologie oculari a carico della cornea e del cristallino, dell’umor vitreo e della retina.

Lo studio approfondito della cornea, mediante strumenti che ne misurano lo spessore, la superficie esterna (mappa corneale computerizzata) ecc., ha consentito di realizzare interventi di microchirurgia miranti al rimodellamento, alla sostituzione o ablazione di strati di cornea a scopo terapeutico (per restituire la trasparenza al tessuto opacizzato) o rifrattivo (per la correzione dei principali difetti della vista: miopia, ipermetropia, astigmatismo). Le tecniche adottate per lo studio del cristallino (ecografia, ecobiometria) hanno permesso di usare una strumentazione modulare che consente di frantumare, in caso di cataratta, il nucleo opaco mediante l’uso di piccole sonde che utilizzano l’emissione di ultrasuoni (facoemulsificazione) e meccanismi automatici di aspirazione, per rimuovere i residui capsulari. Il cristallino opacizzato (cataratta) viene generalmente sostituito con un cristallino artificiale trasparente (pseudofaco) avente un potere diottrico precedentemente calcolato in funzione della correzione ottica desiderata.

La realizzazione di perfezionati strumenti chirurgici utilizzati per la frammentazione, asportazione e sostituzione dell’umor vitreo (vitrectotomia), unitamente all’uso endooculare delle fibre ottiche, della diatermocoagulazione, di alcuni tipi di laser (laser a diodi) e di sostanze sintetiche trasparenti (olio di silicone, perfluoro-carbonati) utili per il riaccollamento della retina distaccata, ha consentito sostanziali progressi nel trattamento delle varie forme di distacco di retina. Inoltre, l’applicazione in o. dei più diversi tipi di laser consente il trattamento di differenti patologie a carico della cornea, del cristallino, del vitreo, della retina e della coroide. Metodiche strumentali particolari consentono di effettuare la diagnosi di processi patologici oculari sia primitivi sia secondari in altre affezioni (neurologiche, metaboliche, vascolari ecc.): l’angiografia retinica con fluorescina o con verde indocianina per visualizzare la vascolarizzazione dell’iride, della retina e della coroide; la perimetria computerizzata per lo studio del campo visivo; l’elettroretinografia e i potenziali visivi evocati per analizzare la trasmissione dell’impulso visivo nelle varie fasi del suo percorso. Lenti impiantabili in sostituzione del cristallino (per cataratta), laser a eccimeri per fotoablazione della cornea (nella miopia fino a 15 gradi), bisturi ad acqua (surijet), sono importanti conquiste. Un approccio innovatore di grande prospettiva si riferisce al trapianto autoplastico di cornea coltivata, partendo da un frammento prelevato dallo stesso paziente e fatto proliferare in laboratorio sotto lo stimolo di fattori di crescita cellulare.

Vedi anche
cataratta (o cateratta) In oculistica, patologia degenerativa a carico del cristallino oculare, caratteristica dell'età senile (cataratta primaria) oppure secondaria a patologie sistemiche (diabete ecc.). Attraverso un processo di progressiva opacizzazione del cristallino, la cataratta può portare alla cecità; ... occhio anatomia e medicina Organo di senso per la ricezione degli stimoli luminosi, che vengono trasmessi ai centri nervosi dando origine alle sensazioni visive. 1. Anatomia comparata 1.1 Invertebrati. - Molti Invertebrati reagiscono agli stimoli luminosi grazie alla presenza di cellule sensoriali isolate ... anopsia In oculistica, il mancato uso della funzione visiva. È determinata per lo più da strabismo, opacità della cornea, del cristallino ecc., e può condurre ad ambliopia poiché la retina di un occhio fuori esercizio finisce con il percepire sempre meno bene le immagini. Rimuovendo la causa dell’anopsia, il ... diottria Unità di misura della convergenza di un sistema ottico centrato, in particolare di una lente, avente distanze focali uguali. È definita come la convergenza di una lente che ha la distanza focale di 1 metro. La convergenza di una lente è data, in diottria, dall’inverso del numero che misura (in m) la ...
Categorie
  • DISCIPLINE in Medicina
Tag
  • CORPUS HIPPOCRATICUM
  • ELETTRORETINOGRAFIA
  • GHIANDOLE LACRIMALI
  • MICROCHIRURGIA
  • CORPO CILIARE
Altri risultati per oculistica
  • oculistica
    Dizionario di Medicina (2012)
    Ramo specialistico della medicina che studia la patologia dell’organo della vista e dei suoi annessi, sinon. di oftalmologia. Storia Le origini dell’o. sono assai antiche: la descrizione della cavità orbitale, del globo oculare, della pupilla e dei nervi ottici è reperibile nel Corpus Hippocraticum, ...
  • OCULISTICA
    Enciclopedia Italiana - V Appendice (1993)
    Bruno Boles Carenini-Alessandra Boles Carenini (XXV, p. 166; App. II, II, p. 438; IV, II, p. 647) L'o. è quel ramo della medicina che si occupa dello studio dell'apparato oculare, dalla sua fisiologia alle diverse forme patologiche. Si tratta di una specializzazione che si è evoluta assai rapidamente, ...
  • OCULISTICA
    Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1979)
    (XXV, p. 166; App. II, 11, p. 438) Giovanni Battista Bietti Lo studio dell'o. si è andato sempre più arricchendo di mezzi destinati all'esplorazione dell'apparato oculare e al trattamento di particolari condizioni morbose. Diagnostica. - Per quello che riguarda i metodi di esame, ricordiamo anzitutto ...
  • OCULISTICA
    Enciclopedia Italiana - II Appendice (1949)
    (XXV, p. 166) Giovanni Battista BIETTI Un alto grado di perfezione hanno raggiunto oggi i mezzi per l'esame dell'occhio nella diagnostica oculistica. Accanto a quelli classici è da annoverare soprattutto la lampada a fessura di Gullstrand, entrata ormai nell'uso comune e fabbricata secondo diversi ...
  • OCULISTICA
    Enciclopedia Italiana (1935)
    (dal lat. oculus "occhio") Giuseppe Ovio È lo studio che ha per obiettivo la consenazione e la cura dell'occhio; o, con più larga comprensione, col nome di oculistica s'intende lo studio di tutto ciò che si riferisce all'occhio, e che è diretto al fine ultimo di curarne le malattie. Storia. - La storia ...
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Vocabolario
oculìstica
oculistica oculìstica s. f. [femm. sostantivato dell’agg. seg.]. – Ramo della medicina (detta anche oftalmologia) che studia la patologia dell’organo della vista e dei suoi annessi, nonché i difetti e disturbi della visione e i mezzi, anche...
oculìstico
oculistico oculìstico agg. [der. del lat. ocŭlus «occhio»] (pl. m. -ci). – Che concerne le malattie dell’occhio e i difetti della vista; relativo all’oculista o all’oculistica: clinica o.; ambulatorio, gabinetto o.; strumentario o.; visita...
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