Nome (derivato dal lat. Mauri, abitanti della Mauritania), con cui gli Spagnoli designarono gli invasori musulmani che occuparono la maggior parte della Penisola Iberica dal 711 fino alla caduta di Granada (1492), ultimo caposaldo del dominio arabo in Spagna. I M. o Moriscos, come furono chiamati durante e soprattutto dopo la reconquista in senso spregiativo nei regni cristiani, rimasero in Spagna anche dopo il 1492 come sudditi del re di Castiglia e di Aragona; ma nonostante i patti avessero loro in più casi garantito libero esercizio di culto, furono presto soggetti a una sistematica persecuzione, dettata dal fanatismo religioso e dal timore di rivolte che avrebbero potuto trovare appoggio negli Stati musulmani d’Africa. Nel 1502 un decreto impose la conversione di tutti i musulmani ma non fu applicato con rigore. La rinnovata persecuzione sotto Filippo II provocò (1566) la violenta rivolta nel territorio di Granada e delle Alpujarras, la cui repressione durò molti anni. Con l’editto di espulsione del 1609 migliaia di musulmani si rifugiarono nell’Africa del Nord, con grave danno per l’economia spagnola.