Stato federato degli USA (218.600 km2 con 5.220.393 ab. nel 2008); capitale St. Paul. Prende il nome dal fiume omonimo (750 km, di cui 480 navigabili in regime di piena, affluente del Mississippi a St. Paul), che ne attraversa la parte sud-occidentale. Il territorio comprende zone morfologicamente diverse. La regione settentrionale, fino alla confluenza del Minnesota nel Mississippi, è la continuazione dello scudo canadese e consta di un penepiano intensamente modellato dall’azione dei ghiacciai pleistocenici. A S si entra nella grande zona frumentaria che attraversa da N a S tutto il continente, chiusa qui a O dalla valle del Red River e a E da un lembo della cosiddetta driftless area (regione rimasta libera dai ghiacci durante il periodo glaciale), caratterizzata da un paesaggio collinare a idrografia bene organizzata. Verso SO la zona delle praterie sale sensibilmente, ma senza superare i 430 m; così pure a N si oltrepassano appena i 500 m nei principali allineamenti di colline. Il M. è uno dei territori statunitensi più ricchi di laghi (oltre 10.000, in parte intermorenici, in parte col fondo scavato nella roccia), i maggiori dei quali si trovano nella sua zona settentrionale, ancora ammantata di foreste di conifere. Tipico l’orientamento della rete idrografica, che qui è volto a tre diversi bacini (San Lorenzo, Mississippi e Red River). Il clima è di tipo continentale freddo, con inverni molto rigidi ed estati abbastanza calde; le precipitazioni non sono molto abbondanti.
Dalla metà del 19° sec. lo sviluppo agricolo e industriale del M. è stato dei più rapidi. L’agricoltura si basa su numerose aziende di dimensioni medie piuttosto elevate, che si avvalgono di evoluti sistemi produttivi. Le colture sono quelle tradizionali (cereali, barbabietole da zucchero, soia, patate, ortaggi, frutta, lino ecc.). Molto diffuso è l’allevamento (di bovini, suini, volatili) che alimenta fiorenti linee produttive quali la lattiero-casearia e la lavorazione delle carni. Notevoli le risorse minerarie: il M. è al primo posto fra gli Stati dell’Unione per l’estrazione del ferro, che consentì la prima industrializzazione del territorio. L’industria è attiva nei rami alimentare, meccanico, elettrotecnico, chimico, del legno, della carta e del vetro, cui si è aggiunto quello informatico. Rilevante la crescita del terziario, soprattutto nella componente che si rivolge alle imprese e alle attività finanziarie e di ricerca. Altre città importanti, oltre alla capitale, sono Minneapolis e Duluth, grande porto sul Lago Superiore.
Quando vi penetrarono i Francesi (17° sec.), la regione era dominata dalle tribù indiane degli Ojibway e dei Sioux: proclamata la sovranità francese su quelle terre, si intensificarono le esplorazioni. Con il trattato di Versailles (1783) il M. fu ceduto in parte agli Spagnoli (O) e in parte agli Inglesi (N ed E). Passato agli USA nel 1803, fu costituito in territorio nel 1849 e in Stato nel 1858. Teatro di sanguinosi scontri tra coloni e Indiani, intensificatisi durante la guerra civile e conclusi (1863) con la definitiva sconfitta dei Sioux, negli ultimi decenni del 19° sec. il paese vide un incremento notevole della coltura del grano e delle industrie connesse. La scoperta di miniere, se da un lato assorbì mano d’opera, dall’altro creò scontenti nella popolazione: nel 1890 nacque il Partito populista e, nel 1920, lavoratori e piccoli proprietari si trovarono nel Farmer-Labor Party, confluito (1944) nel Partito democratico.