In genere, chi appartiene a una milizia.
Il miles romano era il soldato a piedi, contrapposto all’eques, soldato a cavallo; nel basso Impero i milites appartenevano a corpi con compiti speciali (milites limitanei, palatini ecc). Nel Medioevo la parola assunse significati nuovi. Nella forma di organizzazione agricola (domus culta) voluta dal papato (8°-11° sec.), furono detti milites heredarii Sancti Petri i coloni della familia che partecipavano all’organizzazione militare. Nel castrum medievale feudale, il m. era il vassallo che curava il castello e i relativi obblighi: vera e propria aristocrazia minore del contado, divenne autonomo (11°-12° sec.) dalla signoria feudale. I m. sono stati identificati con la classe dei cavalieri che si diffusero in età comunale (12°-13° sec.), affiancati dai milites de communi (artigiani e mercanti), che costituirono il nerbo delle milizie cittadine. Con il declinare dell’età comunale m. del comune e m. feudali persero progressivamente l’antica funzione e, con il diffondersi delle compagnie di ventura, l’esercizio delle armi finì per diventare mestiere.
Con l’introduzione nell’uso della parola soldato, il termine m. sopravvisse più che altro nel linguaggio letterario o è stato adottato per indicare gli appartenenti a speciali corpi militari o militarizzati.
M. ignoto Così si chiamò, dopo la Prima guerra mondiale, l’anonimo combattente, nella cui salma, non identificabile, si vollero onorare tutti i caduti in guerra. In Italia (nel 1921) 11 salme di caduti sconosciuti furono raccolte dalle varie zone di combattimento. Tra esse, fu scelta quella che fu solennemente tumulata sull’altare della Patria a Roma.