Pratica erotica, auto-erotica o etero-erotica, tendente alla provocazione dell’orgasmo e del piacere sessuale al di fuori dell’accoppiamento, mediante l’eccitamento manuale degli organi genitali. È detta anche ipsazione e, sia pure impropriamente, onanismo.
A parte la rara m. del lattante (onanismo primario di S. Ferenczi), la m. è frequente nell’infanzia, specie nei bambini con isolamento sociale e difficoltà di contatto, e ancor più frequente nella pubertà, non solo come surrogato di rapporti sessuali ma anche per superare una tensione; la sua frequenza diminuisce nell’età adulta, più nell’uomo che nella donna.
In passato la m. è stata considerata, dal punto di vista medico e religioso, come fonte di malattie fisiche e psichiche (insania ex masturbatione) e in essa è stato visto soltanto il peccato (vizio solitario). Tuttavia la m. può essere la manifestazione di conflitti nevrotici e, se prevalente ed esclusiva, espressione di immaturità psicosessuale o di deterioramento mentale. Fantasie masturbatorie Il complesso di rappresentazioni immaginative che accompagna l’atto della m.; si tratta di compimento fantastico di desideri, che manifesta la struttura psichica di un individuo più chiaramente dell’atto sessuale stesso (per es., fantasie perverse, aggressive ecc.).